28 settembre 2010

COMPENSAZIONE!!!!



inevitabile dopo le due sconcezze precedenti...

Pixie Cross maniac.

Che faceva Bob tra le fronde?

Zio Vitellozzo!


27 settembre 2010

Ghido è nato AGONISTA


Rapha Skincare


Ecco il segreto della freschezza dello Zio!!


Rapha Performance Skincare products are an essential addition to a rider’s kit and are designed to protect your skin against the elements and repair the wear and tear of riding. The products are handmade in the UK and are based on the aromatic plants and herbs that grow on the slopes of Mont Ventoux. The scene of numerous key moments in cycling history, each product combines essential oils with the natural fragrances encountered on the Giant of Provence.

25 settembre 2010

GHIDO AGONISTA!!

Sarà alle Piane con una 29 in Carbonio alla Mediofondo dei Carbonai......  lo stiamo perdendo?  Io esorterei Ema ad accompagnarlo onde garantire la necessaria copertura Psicologica/Terapeutica e per studiare il caso di Recrudescentia Agonistica nel soggetto.


Confido nella presenza rassicurante di Savana ma è meglio intervenire sempre ai primi sintomi....

22 settembre 2010

Per svernare

Anche russe ed ucraine svernano qui.
Non credo vadano in bici

Finally got one!!

Raced the Double Boundary Race last weekend in Taos New Mexico....After all these years doing it finally came off on top!! And only minutes away from the course record!!
Peep the results here....http://spreadsheets.google.com/pub?key=0AsSR1PCM3HHPdGZkUTRVVUFsX2VsUWFlVjJFWkhuYUE&gid=3

And write up here!
http://nmes.wordpress.com/nmes-bragging-rights/2010-bragging-rights/double-boundary-trail/
Keep Rocking LOBOS!!


TRAVEL SMARTER, LIVE BETTER.
http://www.mobilityweek.eu/

Sicilia no stop - 1000km


Vero che Seba ha bigiato gli ITSS2010 in quel delle Manie ,ma la motivazione era di tutto rispetto, anzi ,...:
la partecipazione alla Sicilia no-stop, randonnèe organizzata dal buon Totò Giordano, che percorre il periplo dell'isola,con partenza
lunedì 20 ore 7 - tempo max.75 ore- distanza da percorrere 1015Km da Patti.
Questa notte verso le due ricevo l'sms di missione compiuta!!!
Faccio un rapido calcolo....43ore....quasi i 24km/h.....beh Seba,anche se non nutrivo dubbi a tal proposito,oltre a svariate ottime qualità ,ha decisamente una bella gamba!Bravo!!!!!

20 settembre 2010

SCOPRITE LE 5 DIFFRENZE

IL GIORNO


LA NOTTE

19 settembre 2010

Ema e l'oggetto del suo desiderio

17 settembre 2010

Umorismo Involontario?

La me fa morer!

16 settembre 2010

SSIT10

...e che abbiano inizio le danze!!

15 settembre 2010

Trallallerotrallalà - 24H di Milano

Esce la notizia :Una 24ore a Milano organizzata con il supporto tecnico degli amici di Finale- 11/12 settembre.
Io:"Seba DOBBIAMO andare!!!sarà sicuramente una gara divertente..non ce la possiamo perdere...sulla montagnetta ci sono dei singletrack notevoli..e poi che bello..ci sarà Nichetti a dare il via alla gara ,che farà il remake della scena girata nello stesso posto una trentina di anni fa!!"
Seba:" Beh,io posso arrivare sabato sera,dopo il lavoro...non riesco proprio a prender ferie"
Nel frattempo trascorrono le settimane.E' mercoledì 8 settembre.
Seba:"Sai,riesco a prendermi un giorno..ho deciso di iscrivermi anch'io,così faccio un po' di giri per mantenere la gamba per la 1000km in Sicilia ,senza tirarmi il collo e poi faccio assistenza a te"
"Che bello!sono troppo contenta!!!!una coppia di single !!!!ci divertiremo un sacco".
Sabato 11 ore 13:parte la gara.
Un centinaio di ciclisti imbizzarriti sta per schiacciare veramente il povero Nichetti !
Seba naturalmente ha la macchinetta fotografica in tasca e documenta il tutto .
Io:"Ti prego,fai la tua gara,senza guardare a me,io sono tranquilla".
Abbiamo montato tutte e due,io decisamente azzardandolo,il 32:20.
Seba si sta divertendo,mette la marcia e parte...
Mi doppia un paio di volte..e io sono così felice per lui.
Al tramonto lo trovo in cima alla montagnetta che si beve una birra con i Regalati che sono venuti a trovarci..
Nel frattempo sento lo speaker che legge la classifica dopo 6 ore di gara:Seba è terzo!!!
Chiudo il giro e lo trovo fermo ad aspettarmi per montarmi le luci.
"Sebaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa sei terzo!!!!!!!fila via!!!!!!!!!!!!!!!!!io mi arrangio"
"Ma no,dai...ti aspetto"
"Noooooooooooooooo,pedalaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa"
...sono fortunata:sto girando con Ilaria che mi da man forte e inizia a spronarlo anche lei!!!
Passo da Silvio ed Annalisa ,gli angeli che stanno assistendo Ily,e che sono ospitati dai ragazzi della squadra ad 8 del Team Lomazzo,e chiedo loro di dare una mano a Seba..e anche loro si attivano alla grande!
Intorno alle tre di notte,mentre siamo ferme per un tè caldo e una fetta di crostata,Seba arriva e si ferma.
"Che bello!sto qui un po' con voi!"
"Sebaaaaaaaaaaaaaaa!!!non puoi proprio adesso..la notte serve a prender vantaggio!!!!se non vai ti prendiamo a calci nel sedere!!!"
"Forse ho esagerato"dico ad Ily....ma è così messo bene in classifica e lui è così forte che se lo merita....
Trascorrono le ore....Seba sembra"ingarellato"....
..però quando mancano due ore mi doppia per la sesta o settima volta e mi dice"Io mi fermo"
....???.....
ma prosegue con passo per niente appesantito...

La gara finisce e Seba si porta a casa un trionfale secondo posto , dietro al campione del mondo Thomas Widhalm ,con 59 giri e 350 km percorsi, per 10030mt di dislivello percorsi...decisamente "Bella gamba"....
..ancora incredulo sul palco mi sembra di vedere nella foto..
.

London Fixed




14 settembre 2010

LA VENDO!












se qualcuno è interessato....(visto che la stagione è alle porte)...taglia 58.



AUGURI SPIEDO!



Giusto come succedaneo dei cannoncini di Livietti...

13 settembre 2010

No Ventana No Finale!



IO ODIO POSTE ITALIANE

PS divertitevi

Save Spiedo!!!



Ricevo da Spiedo e pubblico... HANDMADE VEGAN ORGANIC LIVING SKINCARE (contestualizziamo anche il fatto che si trova in Francia)... ma dov'è finito?

10 settembre 2010

ANDARE A FONDO (seconda ed ultima parte)

Ma la solitudine dura pochi attimi, sono nel quarto cerchio, la tangenziale di Piacenza ormai deserta mi spinge a gettare lo sguardo oltre il triste nastro grigiastro.
In lontanza intravedo un uomo, anche lui solo, vestito di un abito lungo, sgancio i piedi dai pedali, accosto a bordo strada, scendo dalla bicicletta e mi avvio verso l’uomo ignoto.
Vedo in modo sempre più nitido i tratti somatici, intuisco lo sguardo vispo, la capigliatura rada, l’uomo non è più giovanissimo ma comunica un strana, data l’età, energia giovanile; sono nel quarto cerchio tutto ciò che è, appare diverso da quello che mostra la piatta superficie delle cose.
Lo sai mi dice l’uomo che sei rimasto solo, annuisco, non capisco, aspetto!
Erano in quattromila e ora non ci sono più, andati, via, scomparsi, insiste con voce suadente ma decisa. Tu sei rimasto indietro non sei fluido, la tua mente è piena di nodi che ti trattengono: nel tuo planning non hai implemetato un adeguato downshifting.
Ma io ti conosco, aggiungo perplesso…
No non ci siamo mai visti, ma io conosco te.
Il quarto cerchio ormai mi possiede completamente.
Tu hai bisogno di questo, e tira fuori da una sacca un pezzo di formaggio.
Odoralo, aspirane l’odore, abbandonati…
Mi porge un piccola particola del prezioso composto, lo avvicino al naso e aspiro l’aroma, da principio cautamente, poi con aspirazioni sempre più voluttuose e fameliche: l’aria satura di molecole odorose invade le narici ed esplode nel rinencefalo.
Cado.
Mi trovo in una valle ubertosa, mucche al pascolo, maremmani che vigilano sonnacchiosi, e tutto intorno una magnifica ed infinita distesa di zucchine trombette, l’intera valle è un immenso orto coltivato a zucchine trombette. Migliaia di fiori giallo-arancioni adornano le dolci ondulazioni del terreno.
Vedo una piccola abitazione, capisco che si tratta di un semplice ricovero utilizzato dal pastore per ripararsi dalle fredde notti in alta quota.
Mi avvicino.
Il pastore sta seduto a rimirare il suo gregge.
Tu devi nutrirti, tu hai bisogno di forza, mi apostrofa duro. Si dico, sempre più stupito.
Si alza pochi passi e coglie una bellissima zucchina trombetta, di un verde smeraldo abbacinante.
Me la porge, questa fa per te.
Non capisco, dico cosa devo farci?! Prendila!
Ma è cruda, non riesco a masticarla.
Sta qui il tuo errore, hai una visione troppo limitata e rigida della realtà: la devi incorporare, fai downshifting, liberati del superfluo.
Capisco che la realtà del quarto cerchio ha le sue regole l’inizio è la fine la fine è l’inizio: mi predispongo all’incorporazione della zucchina trombetta. Le labbra appena socchiuse il mantra sgorga dalla laringe: la bicicletta pulita offre meno attrito….
Sono sparato sulla prima salita. Ma come ero solo e ora siamo tutti qui impantanati, incolonnati, fermi ad aspettare!
Potere della zucchina trombetta.
Mi appresto a spingere la bicicletta in mezzo ad un’umanità dannata: il golgota del granfondista. Lunghi mesi di preparazione in sella e poi alla prima salita ci si trova a camminare spingendo il mezzo biciclico.
Mi fermo, e ad alta voce urlo la mia inutile domanda: perché tutto ciò? Perchèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè?
Come d’incanto compare il camice bianco del medico del 118, suoni gutturali simili ad immonde bestemmie; prontamente mi siringa un gluteo: capisco che devo proseguire, comprendo che certe domande nel quarto cerchio non hanno nessuna risposta.
Guadagno la sommità della cresta e lentamente riprendo a pedalare, guardo gli umani al mio fianco hanno facce sfatte, respiri rantolanti, pulsazioni impazzite. Mi verrebbe da fare la domanda ma non la faccio, ho paura.
Dopo ogni salita che si rispetti c’è una discesa.
Mi getto insieme ad altri debosciati con il cervello ridotto ad una larva di mosca.
Dove andranno così di fretta è tutto un via vai di serpentine inutili, cambi di direzione fantasiosi staccatone da raccontare al bar e altre prodezze balistiche.
Il “mana” della zucchina trombetta mi guida sano e salvo fino alla valle.
Inizia un lungo tratto pianeggiante, si tratta del territorio prediletto dal mediofondista. Cerco inutilmente di agganciare qualche drappello di indemoniati, capisco che non ce la posso fare e “decido” di far quel che posso, ormai la forza della zucchina si sta esaurendo.
Vado benin benino per la mia strada e mi si incolla alla ruota una signora con la livrea marroncina del parmigiano reggiano: “posso starti dietro?”.
Anni di educazione cattocomunista mi impediscono di rispondere in modo adeguato alla domanda retorica.
La differenza, in genere, di approccio al problema del succhio di scia fra maschi e femmine è che i primi si accodano e stanno le femmine si accodano gentilmente chiedendo il permesso, ma pure loro stanno.
Capisco che si tratta di una gara, ma ormai è troppo tardi il falso piano va concludendosi e come d’incanto la signora parmigianoreggiana mi saluta, scala un dentino e va. Io ristò, lo sguardo perplesso, i moscerini che ronzano interessati sulla bavetta azzurrina che mi esce dal naso.
Dopo la discesa e il piano falso tocca risalire: l’inutilità dell’azione si mostra in tutta la sua evidenza: ma l’uomo è cocciuto e avido di imprese eroiche.
Traccheggio nel meriggio di fine estate, in lontananza vedo un bagliore sembra un fuoco artificiale, uno smeraldo oblungo, una saetta verde.
Cerco nelle tasche dietro la schiena qualche alimento che mi dia conforto. Nulla, trovo solo un redisuo cartaceo del supplemento de “il ciclofondista”, lo rollo avido e me lo fumo. Sai che fa male fumare! Un vecchietto sui 65 anni di carnagione diafana, con i polpacci leggermente più piccoli del mio torace, mi sorpassa a velocità quasi doppia e urla il suo disprezzo.
Mi sento in colpa accellero, e fumo, accellero e aspiro, accellero e trattengo, accellero e lui sempre più forte, sto quasi per raggiungerlo faccio per mandarlo a cagare, si gira e sento la vocina arrotata di Giulio Tremonti che mi urla: “pedala, pedala, che lunedì ti mando il controllo e poi voglio vedere se te la fumi ancora la droga, testa di cazzo!”.
Decellero per allontanarmi dall’orrida visione, una luce accecante mi tramortisce, facendomi cadere dalla bicicletta.
Batto la testa contro una radice perdo conoscenza.
Un leggero solletico al collo mi riporta alla realtà.
Apro gli occhi e vedo due uomini, mi sembra di avere un’allucinazione, sono vestiti da ciclisti, ma uno ha il collo adornato da un magnifico boa rosa e viola che mi ha dolcemente riportato al mondo. Ma voi chi siete? domando timoroso (e penso fra me e me devo smettere di fumarmi il ciclofondista), Bepi e Bacì, stiamo andando a Genova.
Io invece sto cercando di ritornate nella triste e fetida placa, verso Piacenza.
Se vuoi ti diamo un passaggio, facciamo una piccola deviazione. Sono perplesso, quello con il boa rosa ha dei baffi che non promettono nulla di buono, e l’altro sta bevendo una lattina di birra king size dietro l’altra.
Dai si fa un pezzo di strada insieme.
Acconsento con una certa riluttanza.
Faccio per salire sulla mia bici e mi sento apostrofare: ma che fai? Sei nostro ospite, da dietro un cespuglio vedo sbucare il tipo con il boa, a cavalcioni di un tandem, prego accomodati. Salgo sul mezzo, di un verde bellissimo, mi ricorda tanto la zucchina trombetta, lo penso ma non lo dico, sono tipi strani non vorrei che fraintendessero.
La mia bici se la prende il bevitore di birra, salgo nell’unico posto libero, ovviemante quello dietro.
Pochi attimi e sono portato via dal magnifico movimento sincrono, a fianco il bevitore di birra che imperterrito continua a bere birra a ruttare a volte lo vedo impennare per lunghi tratti anche quando la strada prende a salire.
Osservo quello che accade, dimentico di pedalare sono in paradiso: devo solo godermi il panorama delle colline che si preparano all’autunno: il boa rosa che animato dal vento mi solletica il viso, smetto di pedalare e guardo il cielo senza più vedere il grande artigiano italico.
Mi sto per addormentare, sento la voce del baffone che mi dice suadente: ma sei sicuro di voler andare a Piacenza?...
Potresti venire con noi a Genova…

09 settembre 2010

Riparto.... mi mancherete

08 settembre 2010

PALIO ISOLA DOVARESE


visto da qua sembra anche un posto carino!

comunque noi ci andremo domenica sera, se qualcuno vuole unirsi...MEGLIO!
(spero di aver indovinato la foto della contrada dello Zio.....c'è un tonno sullo stemma.....potrebbe essere)

07 settembre 2010

Mi sono meritato una Quinta!


Niente mezze misure, orsù!

06 settembre 2010

ANDARE A FONDO

Me lo dissero in molti “ma che ci vai a fare?”, e io lì muto e interdetto; e che ne so io mica posso sapere tutto, se sapessi tutto farei il cartaro, ma sapendo di non sapere quasi nulla (la cultura classica ormai digerita ed evacuata da molto tempo) mi dedico ad azioni inutili, insensate a volte autolesionistiche.
La prima domenica di settembre si è consumata in un’esperienza antropologica di alto valore conoscitivo: la mia prima, e forse ultima, gran fondo.
Si tratta di una manifestazione con un suo blasone.
Già l’iscrizione avrebbe dovuto farmi capire che l’impresa era per me titanica: il primo segno non colto.
Mi informo presso l’organizzazione se è conteplata l’iscrizione baratto, ero disposto a portare un paio di kg di zucchine trombette ingaune al sindaco di Piacenza, al Presidete della Provincia di Piacenza e s eproprio serviva pure a Vasco l’Errani eh, ero disposto ad arrivare anche a 4/5 pomodori cuor di bue da portare al sig Colnago (grande artigiano delle biciclette, così lo speaker lo ha presentato mentre milioni di miliardi di umani scoreggioni attendevano bestemmiando di partire per l’agognata gran fondo).
Ho insistito ma mi hanno detto che l’iscrizione baratto non è più in uso dal tempo dei dinosauri, ho dovuto deflette e rassegnarmi ad un più moderno fax.
Secondo segno: il pacco gara. Non resisto alla tentazione di capire il senso del contenuto del pacco gara.
Appena me lo consegnano lo svuoto alla ricerca dell’oggetto totem: il profilattico. Nulla! Nulla di nulla! Dovrei intuire che ci sono gare dove si ciula e gare dove si è ciulati: sono sottigliezze che l’ardore agonistico mi impedisce di cogliere.
Però nel pacco ci sono oggetti strani e colorati. Piccoli contenitori sigillati uno dal bel colore giallo paglierino, l’altro invece rosso intenso con profonde sfumature bordeaux. Ci penso, ed inzio ad entrare nello stato agonico che accompagna certe esperienze terminali.
Rovisto compulsivamente alla ricerca di un cucchiaino, non lo trovo, sbuffo un sospiro di sollievo, non sono ad un raduno di eroinomani impenitenti che ancora dopo decenni non riescono ad abbandonare il Parco Lambro alla sua naturale deriva.
Inizio allora a gurdare la cartina del percorso: distanze, altimetrie, tabelle orarie, si ci sono anche le umilianti tabelle orarie, si quelle tabelle, che tutte le gare dei pro dispensano a giornalisti e addetti ai lavori: se fai la media X arrivi all’ora Y, se fai la media Z arrivi all’ora Y. Bene le colonne sono 4: 20/30/35/40km/h. Capisco, ho il secondo approfondimento nell’orrore dell’insensato. Anche provando a lavorare di fantasia non riesco a collocarmi.
Tremo, mi spauro, ma vado avanti.
Capisco che le boccette una rossa e l’altra gialla sono per la WADA, loro ti telefonano ti chiedono di fare dei controlli e quelli dell’organizzazione che sono precisi, efficienti, siamo in Emilia, amano i loro granfondisti hanno già approntato la giusta fialetta da dare al solerte funzionario.
Mi scopro squassato da singulti di gratitudine e poi immagino, ma ormai sono entrato nel terzo livello di depravazione, l’anticamera del delirio, che alle ore 9, mezz’ora prima della partenza, quando ormai circa 3000 persone sono ammassate come bovini al macello, compaia, sul palco, un signore vestito in doppio petto grigio e cravatta di Marinella con un copricapo tibetano in testa annunciando che la partenza è posticipata di due ore per dare tempo ai suoi assistenti di prelevare alcuni campioni organici per il controllo antidoping. Un fuggi fuggi, tutti che corrono e urlano cercano le chiavi della macchina per reperire le preziose fialette dono della munifica organizzazione, i singulti si spampanano in un riso incontrollato, la bocca si squarcia, mi accorgo che devo liberarmi di un peso.
A passo lesto guadagno la via dei bagni: l’apocalisse, si entra nel mondo allucinato di un coprofilo.
Sembra che nei bagni ci sia stata la convention dell’associazione cammelli incontinenti.
Scappo urlando come un ossesso, prontamente l’organizzazione allerta il 118: gli spiego la storia delle fialette e poi quella dei cammelli, il medico alza gli occhi al cielo, cristona in abruzzase e mi fa una flebo.
Pochi minuti e mi sento già meglio, sento che posso vincere riprendo la mappa con la tabella delle velocità me la rollo sul piazzale della fiera e me la fumo tutta con grande piacere.
Il parcheggio della fiera è un brullicare di persone, mezzi parcheggiati ovunque, il danno economico per la città deve essere notevole: il luogo più amato dagli amanti dell’amore mercenario occupato da uomini semi nudi, per nulla interessati alla passera a pagamento, ma tutti presi dal cospargersi olii miracolosi. Il pacco gara contiene anche questo, olio miracoloso, te lo spalmi e vai più forte, più te ne spalmi, pensa l’uomo agonico, e più vai forte. I risultati sono notevoli, sembra un ritorno alle origini, tutti ad Olimpia e vinca il migliore. Ma il pacco gara mi ricorda che la bicicletta va anche pulita, evvabbè dico io, che sarà mai, in preda al terzo livello di abiezione leggo “Una bicicletta pulita e lucidata offre meno attrito all’aria, si presenta meglio e dura più a lungo”. Leggo e rileggo per dieci volte la stessa frase, come un mantra, poi decido di rollarmi anche il depliant pubblicitario, nel bagno intasato della fiera, entro nel quarto anello dell’orrore…esco dal bagno, il mozzicone del depliant ancora fumante fra le labbra ed inzio ad urlare, meno attrito, meno attritooooooooooooooooooooooooooooooooooooo. Pochi attimi e cado a terra in deliquio, mi sveglia l’aliena parlata del medico abruzzese, mi risiringa, sono ormai pronto.
Mi appresto ad entrare in griglia ormai sono le 9 passate, davanti ai miei occhi un serpentone umano, si vocifera che i primi, quelli in testa, stiano lì dalle 5 del mattino. Alcuni fraternizzano, nascono degli amori, scambi di fluidi, si socializza.
Mi agglutino alla varia umanità disorientata dopo qualche minuto sento una sonora bestemmia, segno di virile potenza che mostra la rabbia indomita per l’onore violato: “ma dove mi fanno partire?!” e giù giaculatorie.
Quando mi trovo nel quarto livello dell’orrore sono attraversato da sentimenti ed emozioni rapidamente cangianti. Vorrei baciare sulla bocca l’energumeno e poi strappargli la lingua a morsi, aprirgli la capoccia a martellate, parlare con lui di tantrismo e mistica sufi, sodomizzarlo con una forcella in acciaio, ah trovarne una!!!, chiedergli del capo ufficio che gli fa fare sempre tardi e che anche la domenica mattina lo ha obbligato a fare quelle fotocopie così importanti.
Mi concentro sull’evento aspetto lo starter alzo gli occhi al cielo e vedo il volto del signor Colnago che mi sorride, gli sorrido, lo apostrofo con un smbolico buffetto artigianaccio del tubo, abbasso gli occhi distratto dalla voce gutturale del medico abruzzese, è un’attimo, mi risiringa cercando di prevenire un mio nuovo attacco. Mi sento meglio.
Pronti via la gara è partita, ma l’inerzia di 4000 persone fa si che intorno a me nulla cambi.
…allora cerchiamo di stare insieme fino alla prima salita, dico ai miei compagni di avventura.
Il flusso si muove, faccio per agganciare il piede destro, il sinistro già era saldamente ancorato allo speedplay, un paio di pedalate, mi sistemo sulla sella, controllo a vista il cambio, gesto scaramantico, alzo gli occhi per vedere se il sig Colnago ancora mi sorride, guardo la strada davanti a me, pedalo serafico, ma ho una dispercezione: non c’è nessuno. Mi guardo intorno e sono solo. Scuoto la testa chiudo e riapro gli occhi e non vedo nessuno, sono andati via tutti, così improvvisamente. Proseguo a pedalare a bordo strada vedo una vecchina con il nipotino, mi avvicino, e le chiedo dove sono andati tutti. Lei mi guarda perplessa, poi all’improvviso arrotola il ciclofondista (anche questo, dono munifico della munifica organizzazione, si tratta di un supplemento della pubblicazione granfondo, un insieme di tabelle, numeri, date, orari, altimetrie, medie, foto arrapanti di oggetti inanimati, insomma della carta rilegata) e me lo percuote ripetutamente sul coppino, cerco di difendermi, nasce una collutazione, anche il nipote, si butta nella mischia, gli spacco alcune cartilagini, vacillo. Vengo duramente colpito, ma riesco a scappare non prima di essermi imposessato della pregevole pubblicazione: me la rollo e me la fumo in santa pace, pedalando solitario sulla tangenziale di Piacenza. Sogno di essere a Benares è bellissimo…riprendo a ridere urlando ebbro di piacere, la bici pulita offre meno attrito. Rido e aspiro, rido e aspiro sempre più forte. Ormai sono stabilmente dentro il quarto cerchio, il tempo si annulla, il principio di non contraddizione si contraddice, l’uno è trino il trino e bino.
Sono sereno e sempre più solo.
(continua, forse?!)

YES!! Ken is a superstar



PS Clickate sul titolo!

Ken is a Superstar!

CYCLOCROSS by Ken Bloomer from e r t z u i ° film on Vimeo.

02 settembre 2010

EUROBIKE MILF 1.0

VI DIAMO UN AIUTINO

01 settembre 2010

Per Spiedo




Una coppia di tedeschi con auto e roulotte vintage,
curate entrambe nei minimi particolari, dalle tendine
alla lampada, vaso di fiori, sedie, tutto coordinato...

SUPER SCOOP!!!!