Se siamo fortunati, non importa se scrittori o lettori, finiremo l'ultimo paio di righe di un racconto e ce ne resteremo seduti un momento o due in silenzio.
Idealmente, ci metteremo a riflettere su quello che abbiamo appena scritto o letto; magari il nostro cuore e la nostra mente avranno fatto un piccolo passo in avanti rispetto a dove eravamo prima.
La temperatura del nostro corpo sarà salita, o scesa, di un grado.
Poi, dopo aver ripreso a respirare regolarmente, ci ricomporremo, non importa se scrittori o lettori, ci alzeremo e, "creature di sangue caldo e nervi", come dice un personaggio di Cechov, passeremo alla nostra prossima occupazione: la vita.
Sempre la vita.
(Raymond Carver)
Qeusto mi è venuto alla mente dopo il week end di Finale.
Carver ovviamente lo dice in un modo fantastico.
Tutte le parole sono quelle che servono, e solo quelle.
Un piccolo capolavoro.
A tutti i Lobi.
22 settembre 2009
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4 commenti:
grazie davvero Ema
righe folgoranti. sensazioni nelle quali mi ritrovo davvero. Ecco cosa facevi nella tenda sabato notte anzichè dormire... frugavi nella libreria per cercare le parole giuste :-) che trovi sempre
concordo al 1000 x 1000, come sempre ema superiore.
Ema non ha bisogno di frugare, ha tutto dentro. Avrei voluto anche io esprimere questi concetti ma conosco solo i termini che mi ha trasmesso mio nonno.
Ema tè fort, dimondi
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