“Non essere gregario, sii capitano di te stesso!”, le parole scorrono liquide dentro il nervo acustico, perplesse; quale direzione prendere? Questa volta no! Si impuntano, le onde sciamano, e deviano irrimediabilmente verso il cervelletto. Lo penetrano, lo conquistano. Fanno strage di membrane, scempio mitocondriale, devastazione ribosomica…
Per partecipare proficuamente ad una lezione di spinning bisogna avere cultura.
Anni ed anni di esercizio metodico alla mortificazione, al controllo, alla posticipazione del piacere, devono essere il bagaglio indispensabile del ciclopedalatore da camera.
L’esercizio della mortificazione rinforza il bisogno di contatto, la negazione aumenta il desiderio, ma al tempo stesso lo censura.
L'unica cosa interessante dello Spinnig (ndSpiedo) |
Dovrebbero indagare la capacità di sopportare la frustrazione.
Dovrebbero indagare la capacità di fare gruppo, dovrebbero auscultare le capacità contattogene dell’allievo.
L’umano che si avvicina a certe esperienze dovrebbe essere preparato, deve sapere che ci saranno, nel corso dell’esperienza, momenti molto difficili; il disorientamento sarà in agguato ad ogni pedalata.
La prima esperienza straniante è data da un contrasto di esperienza: bicicletta si associa a movimento, e subito questa arcaica esperienza non viene validata. La bike, si la bike, perché così viene chiamato l’attrezzo che simula maldestramente il movimento che si compie andando in bici, che non hanno, i guru del marketing mentale, il coraggio di chiamarlo bici da camera, fa troppo piccolo borghese, troppo impiegato di banca moderatamente sovrappeso, e allora si ricorre al termine inglese che spoglia la parola del suo significato per offrire un suono alieno da riempire di nuovi significati.
Questa è la prima esperienza straniate che fa tabula rasa di tutto quello che l’umano aveva appreso con la propria esperienza.
Sembra di pedalare ma si sta fermi.
La seconda esperienza straniante è data dalla musica gabbia sonora che imprigiona e contiene i significati. Mezzo e strumento per “battere il tempo”, il metronomo del gruppo. Non più una fruizione estetica, ludica, estatica, conoscitiva, no nulla di tutto ciò; la musica diventa uno strumento di dominio.
Si tratta di recuperare alcune esperienze pionieristiche di Bryan Eno e Robert Fripp per espanderle. La musica come elemento amniotico, che riempie spazi pubblici, musica che satura il silenzio e neutralizza il rumore del quotidiano.
Nello spinning la musica riempie il silenzio, copre i rantoli, annulla i rimbombi cardiaci, ma fa dipiù, schiavizza la mente. Come la buprenorfina: satura specifici recettori, interrompe alcuni pericolosi circuiti, così la musica, neo-sostanza, nuova ambrosia digiatle, si deposita dentro la mente del ciclopedalatore da camera e crea lo spazio mentale per contenere l’esperienza. Se non ci fosse la musica, la mente discriminante, il pensiero logico, e infine la dignità umana, spingerebbero l’individuo ad azioni auto, o addirittura etero aggressive che trasformerebbero le palestre in mattatoi, e questo non può essere accettato. Sangue e altro materiale organico, che imbratta preziosi pavimenti in legni esotici non può essere assolutamente accettato dalla comune morale contemporanea.
La musica permette al ciclopedalatore da camera di isolare la neocortex: in pochi minuti si ha una temporanea regressione al sub umano.
Le lezioni migliori sono quelle che riescono a costruire una storia plausibile e coerente: un gruppo di persone dotate di una forza di volontà incrollabile si incontra e decide di eleggere uno di loro capo branco. Questo capo branco condurrà il gruppo attraverso valli di lacrime, salite di sangue, discese adrenaliniche, pianure velocissime.
Basta un attimo, se perdi la storia sei fuori, morto, rientri nel mondo: hai perso.
Penso che lo sforzo maggiore che l’umano ciclopedalatore da camera deve compiere sia dato dal cercare di rimanere assolutamente dentro la storia. Tutto quello che accade è assolutamente vero. Ogni parola del capo branco è Parola di Verità: chi non crede è perduto.
“Siete un bel gruppo, questa sera vi state comportando come un gruppo meraviglioso”. Terminata la lezione, la musica ormai spenta, l’istruttore passa fra le biciclette da camera a complimentarsi: lo fa con tutti, una parola, un piccolo gesto, una battuta più diretta con le persone più conosciute, un semplice sorriso. Tutti sono “tenuti dentro” pericolosamente in equilibrio
Basta un attimo per uscire fuori e cadere nell’abisso della solitudine: siete un bel gruppo, il miracolo si è ripetuto. Tu fai parte di un bel gruppo, hai esperito una grande avventura, tu vali molto, tu sei ok.
Una bella pulita delle biciclette da camera sancisce il rientro nel mondo, si chiude la porta della stanza e ci prepara al prossimo falso movimento.
9 commenti:
Ema, cosa ci vai a fare?
se sei contento tu?!!!!
ema sei sedotto dal lato oscuto della forza
lukegps
....diventerò uno Jedi?
ema
peggio!! potresti diventare un JD
lukegps
...orpo...allora devo diradare le mie pratiche.
ema
Ema Dark Water!
Il tuo articolo è interessante ma è basato su un tuo preconcetto sbagliato: il falso movimento è falso solamente se non ti conduce ad una tecnica difficile e complicata da imparare che è quella della pedalata. Per ottenere un movimento fluido rotondo potente che disperda il minimo di energia dal corpo ma applichi la maggior potenza sui pedali ci vogliono anni sui pedali, ed il miglior modo per impararlo è proprio su di una bici a scatto fisso, come ad esempio una bici da indoor cycling di ultima generazione. Non so dove tu abbia pedalato in sala e non conosco l'istruttore, non l'hai menzionato, ma ti posso assicurare che se cerchi un'istruttore che pratichi ciclismo cambierai sicuramente idea.
Buon tutto,
nvurac@tiscali.it
Daniele mi congratulo per l'intervento intelligente e pacato come se ne leggono pochi sui blog.
Se conoscessi EMA potresti meglio interpretare quella che è sostanzialmente una sua cifra stilistica nello scrivere.
Torna presto a leggerci e a dare la tua opinione.
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