04 maggio 2009

PROGRESSO

Siamo in Italia, il più bel paese del mondo.
Ieri sono rientrato al paesello padano. Novello emigrante di lusso.
Vuoi andare da Roma a Cremona, la via più breve passa per Milano, via Codogno.
Non male, se mi capita Moretti fra le mani gli ci spezzo le chele, tutte, gliele frantumo.
FrecciaRossa, un vero gioiello della tecnologia italica, un cetriolone rosso fuoco ad uso rettale.
Vuoi andare a Cremona da Roma, e passi per Milano, no, scusi io voglio andare a Cremona...e passi da Milano, mio caro italiota: c'est la vie.
Roma Milano, 4 ore fanno 80 euri. Milano Cremona, 3 ore fanno 5,50 euri. E stai sereno.
Mi sento fremere...
Totale 6 ore per andare da Roma e Cremona, e si fottano i lametosi; è il progresso, e che progresso.
Forse Ausilia ci metterebbe qualche cosa in più, ma neanche troppo.
Rispolvero il mio vecchio orario e scopro che andavo da Roma e Cremona in meno tempo e spendendo parecchio meno.
C'est la vie, mon amour c'est la vie. Ahh se potessi strappare le chele all'ing Moretti, ah se lo potessi fare.
Siamo in Italia il più bel paese del mondo.
E poi sul treno si fanno delle esperienze umane al confine dell'indicibile.
Forse è per questo che te lo fanno pagare caro: vuoi avere esperienze indicibili...e allora paga, ligure spilorcio.
Per anni ho fatto 20/22 mila km in treno, ora non più. Il buon dio mi ama!
Ma veniamo alle esperienze, veniamo cazzo veniamo.
Famigliola lei, la vecchia e il povero Taddeo soprannominato Tao (oh cazzo ma come ci riduciamo noi genitori)
Si lei la madre in carriera, legge i suoi libri inglesi, l'altra la vecchia cotonata come Maggie, richiama il pargolo Tao ad ogni piè sospinto. Quattro ore di richiami continui mai un sorriso, mai, sempre no: i no aiutano a crescere, scriveva il decano dei neuropsichiatri infantili. E a volte pure no, aggiungere io. Il pargolo a farfugliare mamma via mamma via, no Tao non si dice così alla mamma, non si dice così. Non si dice, Tao!
E il cinese difronte che per un'ora parla al cellulare urlando la sua oscura favella, e il suo interlocutore che urla più di lui.
Oh cazzo, non resisto vado al bar, mi faccio sodomizzare con una brioche mal scongelata: lascio giù 1,30 euri e torno al mio posto.
Posto un par di palle, torno e mi trovo una tipa che si è stravaccata, sul posto che ho pagato 80 euri, che già mi giravano i coglioni come pale di elicottero al decollo...il bello che stava seduta sul giornale e sul mio amato Coccioli, libro impegnativo, quasi da mediatazione.
Dico fra me e me: ma porca puttana lurida, c'è un libro c'è un giornale che fai ti ci siedi sopra...almeno spostali porca troia.
Le dico gentilmente che quello sarebbe il mio posto e le strappo il giornale e il lbiro da sotto il culo. E lei altrettanto gentilmente mi dice, ma c'è quell'altro posto libero, puoi sederti lì siamo tutti seduti va bene non ci sono problemi.
Cerco di segnalare che quello è il posto del piccolo Tao, e lei come un mantra mi ripete non c'è problema siamo tutti seduti.
E' come un gioco, un bel giro di valzer, ti alzi e ti risiedi in ul altro posto, l'ultimo che rimane se la prende nel culo e ha perso.
La sua vicina scazzata come una cagna alla 4 gravidanza in 6 mesi dice ma si sono io questo non è il mio posto, la prego di alzarzi e di andare gentilmente affanculo in un altra carrozza. Si alza con una calma estenuante e se ne va smadonnando.
Riamango senza parole, mi siedo, ma vorrei alzarmi, raggiungere la tipa e dirle senti posso farti una domanda, aspettare i canonici 5 secondi e poi darle una capocciata secca sul setto nasale, ecco ho pensato questo ma non l'ho fatto. E ho fatto male, molto male. Non bisogna tenersi dentro le cose, poi ti viene il cancro o ti si alza la pressione.
La prima tipa, mi dice, visto che tutto si aggiusta. Apro le braccia, alzo la testa al cielo e la mando a cagare.
Quello che mi frega è l'adattamento: c'è il posto prenotato io mi ci siedo, proprio in quello che mi hanno prenotato, capisco che per altri vige la regola dei bambini: io sono al centro del mondo. E allora l'errore è credere che siamo in una società civile. Un cazzo, civile, un beatissimo cazzo.
Arrivo a Cremona salgo in macchina, e mentre torno a casa, becco un ciclista che sempre in virtù della massima narcisistica del momento zigzaga, libero come un cinghialotto per Porta Venezia, glielo faccio notare e questo inizia ad inveire mandandomi a caghé. Soprassiedo, perchè sono certo che se scendo dalla macchina qualch'uno si potrebbe fare male, mai pusillanimità fu più sana.
Siamo in Italia il più bel paese del mondo.
Il più bello...
6 ore da Roma a Cremona...a se potessi parlarci con l'ingegnere, se potessi, quante cose ci direi, ma sempre premettendo che l'Italia è il più bel paese del mondo.
Stacco torno a casa mi cambio e mi fiondo a pedalare, lentamente mi lascio queste miserie alle spalle, e mi concentro sul rumore della bici che scorre sull'asfalto.
A maggio la pianura padana è ancora bellissima...

8 commenti:

spiedo ha detto...

La prossima volta ti porti la bici e torni con quella ... appena arrivato ti tocca ripartire!

Anonimo ha detto...

Ema,la tua disperazione é anche la mia, e dagliela stà capocciata!!!

Alex

Anonimo ha detto...

mi capita abbastanza spesso di andare a Roma con il freccia rossa. E' vero, è proprio un giro di valzer. Ho assistito, soprattutto alla domenica sera, a delle combine assurde e più complicate di qualsiasi enigma logico. Devo dire che di fronte a certe persone godo un mondo quando dico loro "mi scusi ma si deve alzare questo è il mio posto" il tutto, ovviamente, condito con uno sguardo di sfida.

lukegps

Anonimo ha detto...

a aggiungerei caro luke, "grandissima troia se femmina" e se maschio "frocio di merda" tanto per essere scorsesemente socrretto, ovviamanente con il sorriso sulle labbra. Siamo il paese più bello del mondo...

ema

ghido ha detto...

IO ODIO I TRENI

ghido ha detto...

sporchi lenti inritardo malfrequentati

cochese ha detto...

ci provano sempre gli infami...

Ilaria ha detto...

Anni e anni di frequentazione di treni ti rendono un po' carogna, quel tanto che basta a salvarti dall'esaurimento. Alla fine riesci a mandarli a cagare col sorriso sulle labbra...
Ma la bici... ah la bici... cura tutto.