28 ottobre 2008

BI-TICINO



L’incontro della giornata è quello con un Rhodesian Ridgeback che dall’alto dei suoi cinque mesi e quasi 20 kg di peso scorrazza allegro e festante nel parco del ticino.
Scopro così che esiste un cane che viene dalla Rhodesia e che lo usavano, penso gli inglesi quando erano ancora padroni di quei luoghi, per fare la caccia al leone.
Mi sorge spontanea la domanda: ma perché vivi nella pianura padana nell’anno del signore 2008 e ti compri un cane adatto alla caccia al leone, quando in pianura padana non ci sono felini di grossa taglia dal giurassico superiore, questo mi domando mentre guardo il cucciolone, ma ovviamente non pongo la domanda per rispetto, è sabato pomeriggio e non vorrei trovarmi legato mani e piedi appeso ad un albero.
Il secondo incontro invece mi ha lasciato perplesso e moderatamente abbattuto circa la possibiltà che come nazione ce la possiamo fare.
Passo indietro.
Alle 14 ci si trova al di là del Ticino per una pedalatina fluviale: Alex, Zanna, il padrone di casa Antonio ed io.
Si parte al piccolo trotto, io sono quello che fa la zavorra il mio imbarazzante 32x22 (ricordo di Piane di Lama) obbliga la combriccola a moderare gli allunghi.
Fra noi poi c’è il “fisso” Antonio con un rapporto da pistard: ogni pedalata muove una quantità d’aria che nuvole di foglie oscurano il sole, gli alberi si flettono, onde impetuose si sollevano dal secco Ticino, le gonne delle giovinette mostrano l’indicibile, e noi dietro in scia, memori del Magistero Ghidiano, cercando di non perdere la ruota.
Bene questo è lo scenario poche pedalate ed entriamo nel primo boschetto, ci imbattiamo in un bar. Mentre aspetto che Zanna si sistemi la sua borraccia top di gamma, vedo uscire 4 o 5 umani, bianchi caucasici over 40, vestiti di tutto punto. Sono piuttosto distanti da me ma ipotizzo che siano griffati in ogni capo, colori predomiannti rosso e bianco. Sono dei biker. Li seguo con lo sguardo e vedo che si dirigono verso le loro biciclette. Trovandoci nel Parco del Ticino mi pare giusto che le biciclette siano bi-ammortizzate, ovviamente: siamo in pianura su terreno, duro e arido, ma piuttosto piatto, e mi pare giusto girare con una Specialized S-Works una RockyMountain e una SantaCruz (la Nomand forse) abbigliati come se stessero partendo per il Tour della Tasmania. Immagino che uno di loro si muova con un Hummer giallo e lo parcheggi regolarmente in zona pedonale, immagino, magari mi sbaglio, forse mostro tutta la mia miserevole invidia.
Ecco mentre li guardo penso che come nazione non ce la possiamo fare, potremmo force farcela ma alla fine di ottobre del 2008 penso che non abbiamo nessuna possibilità di farcela.
Il traccaito si snoda per buona parte lungo il Ticino, in direzione Nord fino al ponte di barche di Bereguardo.
Non ci ero mai stato, in questo periodo mette tristezza il Ticino e ancor più il ponte che pare un lungo serpente morto adagiato sul greto del fiune sassoso e arido.
Il ritorno segue il corso del fiume in direzione Pavia. Più vario, con divertenti sempentine che mettono a dura prova l’inerzia mastodontica della Singural. In questo frangente però mi diverto a frulare il 32/22 fino al fuori giri. In pochi attimi il mastodonte prende velocità, pochi metri, un gioco quasi fanciullesco, ma tant’è. Anzi mi ramamrico di non essermi portato le carte MiraLanza da applicare, con molletta di legno, alla forcella per motorizzare, almeno nel suono, lo sforzo del frullo.
Prima di accompagnare i due biker milanesi alla stazione (si si tratta di biker a basso impatto ambientale) il quartetto si concede una birrozza e…un panino ristoratore.
Poi accade un piccolo miracolo. Dalla stazione a casa di Antonio ci sono alcuni km di città da percorrere.
Era molto tempo che non mi trovavo a pedalare in un contesto urbano ed in questo frangente l’ho fatto seguendo le scie del “fisso” Antonio.
Si la fissa ha la sua ragion d’essere nel traffico metropolitano. Io ho un certo timore delle macchine, mentre vedo che Antonio sfreccia sereno e sicuro, cercando di non perdere mai velocità, ed obbligandosi a commettere una serie piuttosto lunga di infrazioni punibili con la decuratazione di molte migliaia di punti patente.
La cosa strana è che chi pedala con la fissa vede un altro tipo di strada. Io con la bicicletta mi assimilo, mentre mi muovo in città, ad un mezzo a motore senza motore, sono moderatamente rispettoso delle regole. Con la fissa, tutto diventa permesso. Rossi bruciati, incroci attraversati in allegra e spavalda autonomia: la sede stradale ordinaria non basta più, ci sono i marciapiedi, che funzionano come autarchiche piste ciclabili. Penso che sia l’effetto della fissa: per sua natura, una volta messa in moto, non può fermarsi mai.
Penso pure che non ho più l’età per certe esperienze: il ritorno alla terra possibilmente disabitata e inospitale rimane il mio orizzonte privilegiato e praticabile, il resto non mi appartiene più.
Il miracolo si è compiuto sancendo in modo inequivocabile che sono vecchio: fuck fixia fuck.

24 commenti:

spiedo ha detto...

Tre Hurrà per Ema!

Il racconto contiene secondo me dei passaggi meravigliosi da citare :

1 e noi dietro in scia, memori del Magistero Ghidiano, cercando di non perdere la ruota

2 fuck fixia fuck

ghido ha detto...

il Rhodesian è un cane splendido (con tanto di riga mulina sulla schiena)! un cane da caccia al leone in una città della pianura padana ha meno senso di un Porsche Cayenne Turbo? Almeno è più simpatico ed ecocompatibile

mr. friess ha detto...

Bravo ema, come sempre.
Sono arrivato alla convinzione che con l'invecchiamento si diventa più intolleranti, io anche più aggressivo nei confronti di chi non sopporto.
Mi unisco al biasimo della fissa, più che altro perchè mi sembra la solita cosa di moda e perchè i fissati credono di essere gli unici capaci di andare in bici in città.
La biammortizzata però ogni tanto la rimpiango...

Anonimo ha detto...

1 - tutti in fissa per le compagne lombarde.
2 - spiedo e company: siete dei bidonari
3 - purtroppo ho tagliato buona parte del giro di rientro....peccato
4 - che tristezza vedere le persone che "comperano" un cane...come se fosse merce da supermercato.
5 - ma che cacchio!ema...dovevi montare il 32-14!!!era un giro in pianura!


ae

spiedo ha detto...

1 Mavataciava
2 No comment Ema ha visto quanto mi giravano
3 Peccato sempre
4 Hai ragione
5 Ema mi ha chiesto la bici all'ultimo minuto e tanta manna....

spiedo ha detto...

France non tentarmi l'Ema che è sensibile al fascino della Full...

ghido ha detto...

per il punto 4 adoro sempre più i lobos!

PS ho percepito pure io il giramento di spiedo di sabato...a Vescovato si sentiva il vento!

Ilaria ha detto...

Traffico? Fissa? Io le infrazioni le commetto con qualsiasi tipo di bici...
Poi, se avessi la fissa, forse mi arresterebbero.

zanna ha detto...

Grande Ema, Grandi tutti,
comunque la tristezza è che ero io l'ultimo con la lingua di fuori, meno male che avevi un 32x22 se no ero ancora tra le fratte a cercare di telefonarvi.

e poi basta con sta storia della caccia al Leone ! quel cane i Boeri lo usavano per ricorrere gli schiavi che scappavano, Orzowei insegna !

alla prossima Birra

z

ghido ha detto...

il cane lo puoi usare per tante cose: non è mai colpa del cane!

spiedo ha detto...

Bravo Zanna il Politically correct ha rotto il ca...! Pane al Pane vino al Vino!

spiedo ha detto...

CHiaramente non è colpa del cane!

zanna ha detto...

Per carità, daccordissimissimo con voi.

ciao

z

Anonimo ha detto...

@ghido: il cucciolone che ho visto era molto bello. Poi a me sopra i 40 kg i cani mi picciono tutti.

@franc: ho provato, solo per pochi minuti, la bi-ammortizzata di mario, che dire, VOGLIO UNA V10, VOGLIO UNA V10, poi mi compro il completino di Jena Plisken (?) e so mazzate su mazzate.

Vedere pedalare la fissa è molto bello e poi antonio ci ha una discreta gambetta, ai giradur ci ha dato dentro non poco!

ghido ha detto...

ocio Spiedo sai quanto io sia politically correct.... se smetto di trattenermi ci querelano sicuro

Ilaria ha detto...

Ghido bombarolo.

spiedo ha detto...

No Ghido pericoloso veramente!

mr. friess ha detto...

ema, la V10 mi sembra un filo eccessiva, soprattutto dalle vostre parti, che poi fai la figura del megabiker fighetto...
dai un occhio alle foto dei nostri sentieri, poi mi dici.

Anonimo ha detto...

ghido bombarolo for president!

domenica usciamo tutti insieme per una sgambatina?

ho bisogno della mia dose di lobos!

Anonimo ha detto...

@MUD: IO CI SAREBBI DOMENICA A COSTO DI FARMI LA MADDALENA CON LA LEGNANO: PURE LA SCALINATA IN SALITA...
Pure a me sono mancati i miei Lobos preferiti

spiedo ha detto...

Sabato si fa la gara del Morbasco con pranzo a seguire c'è la cat.Singlespeed! Ed viene...

Anonimo ha detto...

...ma porcadiquellaporca...matrimonio a Modena venerdì sera con agriturismo già prenotato, non penso di riuscire a rientrare in tempo...si riesce a fare anche una seconda sgambatina per domenica? Non lasciatemi solo domenica sono disponibile...

Anonimo ha detto...

...se sabato è bello (dubito! previsioni pessime) sono a finale con super-biammortizzata e ci starebbe una sgambatina domenica....oppure (molto più probabile) gara sabato e sgambatina domenica....si possono avere più notizie sulla gara di sabato, grazie!

Anonimo ha detto...

Comunque noi, dall'alto della nostra magrezza esistenziale, potevamo solo ammirare i panciuti profili di quei signori che ci precedevano pedalando nelle loro luccicanti tutine aderenti xc, parevano una reclame, superata ma reclame.

Alex