04 gennaio 2011

BUON ANNO

Esco di casa per andare a comprare il pane. Incontro un amico professore di educazione fisica, saluti e auguri di rito con relativo invito per il 20 gennaio a Cremona. Ci sarà un convegno dal titolo benaugurale: "La distruzione del nostro paesaggio". Prendo il depliant, saluto e torno a casa. Pochi passi e sono davanti al cancello del mio palazzetto di misurato decoro. Ripenso a certe immagini della bassa veneziana, sono un ciclocrossista in erba, poi mi pare di vedere il fumo, vapore acqueo ops! che errore, acqua cosa c'è più naturale dell'acqua, forse l'aria. Fumo che si eleva da alta ciminiera, bancali di piastrelle sparse per la campagna, e poi vedo case migliaia di case vuote, chiuse, prive di ogni vita, l'aria del mare a corroderne gli infissi. Entro in casa ed inizio a ravanare con il computer...pochi click e sono sul sito di Maggiani. Lo apro, tossico forte elimino grumi verdastri, e mi trovo sullo schermo un piccolo racconto dal titolo quasi banale: UN LUOGO COMUNE.
BUON ANNO LOBI!!!


UN LUOGO COMUNE

Gli italiani se la spassano, loro sì che sanno come godersi la vita. Noi sì, che ce la spassiamo, e come ce la godiamo noi la vita, non se la sa godere nessuno.

Chissà da dove è nata questa stupidaggine, chissà se sono stati gli italiani a mettere in giro per primi la voce, o qualche incauto osservatore alieno, obnubilato dal preconcetto illuminista che tutto ciò che è selvaggio e naturalità, è bellezza e piacere. Di certo, se mai c’è stata un’epoca in cui ne eravamo convinti, o siamo stati indotti a convincercene, quell’epoca è al suo crepuscolo. Io ho smesso di crederci la prima volta che ho costatato con i miei occhi l’esistenza del continente Europa. Vediamo di capirci.

Cos’è che rende la vita godibile e spassosa? Dico la vita, non dico le vacanze. Le vacanze sono facili, la vita un po’ meno. Le mie vacanze in Italia sono in genere piacevoli, la mia vita in Italia, martoriata e sgradevole. So che vivrei molto meglio a Wolfburg -non dico a Berlino o a Monaco, ma nell’ombroso nord, a un passo da una fabbrica di automobili- che dove vivo oggi, a La Spezia, a un passo dalle Cinque Terre. Naturalmente, vivrei a Wolfburg e andrei in vacanza nelle Cinque Terre. Perché la qualità della vita, l’arte e la scienza di vivere bene, di spassarsela, non hanno nessuna relazione con la qualità delle vacanze. Secondo me, vivere significa lavorare il giusto e bene, mantenersi in salute, avere facile accesso alle conoscenze, muovermi velocemente ed economicamente nella mia città e nel mio paese ed avere facilitati i rapporti sociali, poter scegliere tra molte opzioni come disporre del mio tempo libero in modo proficuo e creativo. Ecc. ecc. Tutta questa roba, e in particolare tutta assieme, gli italiani non l’hanno mai vista e non la vedranno mai. Quanto tempo impiega un cittadino di Wolfburg per sapere se il suo dolore allo stomaco è un cancro o una gastrite, quanto impiega un italiano? Un italiano ha buone probabilità di morirne prima di saperlo. Forse conta qualcosa cirvìca la qualità della vita. un italiano, lo giuro, lavora quasi il doppio di un tedesco, e, come noto, produce la metà e generalmente nemmeno bene. Nel mentre che un operaio di Wolfburg se ne sta andando a fare un giro in bici ai laghi, l’operaio italiano sta facendo gli straordinari in fabbrica, e non è a prendere il sole in una spiaggia. Se entro in un ristorante di Wolfburg, ho buone probabilità di aver servito del cibo cucinato in modo dignitoso offerto a un prezzo accettabile, se lo faccio nelle Cinque Terre, o in qualsiasi altro posto del mio paese, mi devo ragionevolmente aspettare il contrario, almeno nei due terzi dei casi. Non lo dico a caso; per tre anni ho fatto il giornalista gastronomico, e ho smesso perché ne stavo morendo di intossicazioni. Quanti tedeschi litigano per il conto di un piatto di aringhe di primavera, quanti italiani per un branzino al forno? Nessun confronto possibile; e gli italiani che non litigano, lo fanno solo perché non ne hanno più voglia di dedicarci tutto il tempo e le energie che richiederebbe la costante pratica di difesa dalla frode. Ed è una bella vita questa? Se la sta spassando un disgraziato che per fare cinque chilometri su un mezzo pubblico di città impiega un’ora e mezza? È uno spasso impiegare un anno e decine di ore di telefonate, colloqui e compilazione pratiche, per farsi togliere una multa frutto di un errore burocratico? È dal dopoguerra che nella mia città non si costruisce un edificio, pubblico o privato, che possa definirsi bello, rispettoso del tessuto urbano preesistente, interessante, ma solo obbrobri generati dalla speculazione edilizia e dalla stupidità e connivenza di chi dovrebbe tutelare la città. È piacevole vivere vedendo la bellezza costantemente mortificata? Io so che sperpero metà della mia vita per cercare di cavarmela nel sistema in cui sono costretto a vivere. Metà della mia unica e irripetibile vita che potrei dedicare, appunto, alla ricerca di benessere e felicità.

Io non andrei in vacanza a Wolfburg, non più di una volta nella vita, e per questo gli preferisco le Cinque Terre. Per il tempo che ci trascorro, posso anche tollerare, malvolentieri, di essere rapinato dagli affittacamere e frodato dai ristoratori, ingannato dai controllori della salubrità di aria e acqua, e orripilato dal cattivo gusto degli abbellitori. In cambio di tutti questi affronti, ho ciò che a V non avrei mai: una natura meravigliosa e un clima stupendo. Finché non ci penserà l’effetto serra a rovinare il clima e gli speculatori distruggere la natura. Ma natura e clima non sono invenzioni degli italiani, bensì di Iddio o del naturale evolversi del pianetagli italiani non possono vantarsi di ciò che non gli appartiene e che, come produttori della più grande quantità di gas serra di tutto il mondo, a parità di PIL, si stanno ingegnando a distruggere nel più breve tempo possibile.

Infine. Come dilettante di cucina, nutro alcuni dubbi sulla superiorità del branzino alla Ligure rispetto alle Aringhe di primavera alla moda del Baltico. Non foss’altro perché il branzino allo stato brado è praticamente estinto, e quello che viene servito è nato e morto in un allevamento, nutrito con farine animali di incerta qualità.

Come siano incapaci di godersela gli italiani, voi, non riuscite nemmeno ad immaginarvelo.

(tratto dal blog di Maurizio Maggiani)

20 commenti:

BOB ha detto...

L' "irundologo" ha fatto centro ancora

ghido ha detto...

MA QUANTO CAZZO DI RAGIONE HA????? Tutto tristemente e dolorosamente vero... Ma abbiamo brillanti prospettive per il futuro (sigh)

Anonimo ha detto...

... non abbiamo nessuna brillante prospettiva a mio modo di vedere! Ma sono miope, leggermente astigmatico e ultimamente pure un poco presbite, potrei non vederci bene...

ema

Anonimo ha detto...

ma tu hai vissuto in tale citta che menzioni io sono certo che noi italiani abbiamo una marcia in piu .anche perche tante persone conusciute vengono in ITALIA per viverci.\scusa per la mia grammatica \\ SAVANA

spiedo ha detto...

Ecco un'altra spallata verso il mio futuro di cittadino Svedese..... ema ema...

ghido ha detto...

Spiedo stai serio! Sara TOO

Anonimo ha detto...

caro Maggiani la pensiamo allo stesso modo tant'è che da due settimane orsono provo a convincere mio marito ad imparare lo svedese!!!

Sara

ghido ha detto...

Sara stai seria

Anonimo ha detto...

..Spiedo potrebbe imparare lo svedese se ADEGUATAMENTE sostenuto da professoressa di madrelingua...che lo introduca all'idioma alieno.


ema

Anonimo ha detto...

condivido in parte quello che scrive maggiani. Sul conto di noi italiani girano tanti luoghi comuni. Uno tra questi, che a differenza della maggior parte è fottutamente vero, è che abbiamo la cattiva abitudine di lamentarci, lagnarci di ogni cosa.

Spiedo ma che cacchio ci vai a fare in svezia!

lukegps

Carletto ha detto...

Noi siamo abituati a lamentarci perchè è l'unica risorsa prima della disperazione totale. Come cittadino non mi cedo tutelato, come persona mi sento preso per il culo da tutti gli altri miei simili, mentre guido, mentro faccio la spesa, mentro pratico sport, praticamente in ogni frangente della mia vita. A me non rimane altro che rifugiarmi tra le mura della mia casa e trovare conforto in famiglia perchè fuori c'è la prepotenza e il poco rispetto tipico di noi italiani. Mi sono stancato di lottare (forse non l'ho mai fatto a sufficienza) mi sono stancato di sopportare e mi sono stanancato di essere rassegnato.....che devo fare? Mi devo convincere che siamo tutti bellini, simpatici, rispettosi.
No non lo credo più e il culo mi brucia troppo.
Lo stato mi fotte, i politici mi raggirano, il prossimo mi incula con prepotenza, per cui capisco se qualcuno vuole andare in Svezia a cercare "RISPETTO" quella parolina misteriosa di cui l'italiano non conosce significato.

Ilaria ha detto...

Tutto abbastanza vero anche se per me volutamente troppo caricato.
Un solo spunto di riflessione a tutti voi: diciamo che gli italiani sono un popolo orrendo che sta distruggendo in ogni modo la sua nazione. Bene, in quale percentuale pensate di contribuire a questo disfacimento oppure, al contrario, a fare in modo che la situazione migliori? Penso che la risposta non possa essere "in nessun modo", nè in un caso nè nell'altro.

Anonimo ha detto...

...sul troppo caricato dissento moderatamente, e mi riferisco a Maggiani. Sul fatto che siamo tutti implicati sono assolutamente convinto. Non so cosa faccio per diminuire il livello di "distruzione"...o magari lo incremento mio malgrado!

ema

ghido ha detto...

Pure io dissento sul "troppo caricato" ed aggiungo che onestamente non mi sento di essere molto partecipe della (inconfutabil) distruzione in cui ci troviamo. Ho un lavoro in una publica istituzione oltremodo vilipesa ed additata quale responsabile della maggior parte dei mali del nostro paese. Tuttavia io mi sento assultamente a posto. Ho avuto onestamente il lavoro senza parentele e clientele, faccio il mio dovere (e sopperisco pure a diverse altrui manchevolezze), otttengo risultati di ricrca pur in una condizione gravemente disagiata, pago TUTTE le tasse... volete che mi metta il cilicio? Devo andare all'ASL a sbrigare un po' di pratiche inevse la sera? Vado a tappare un po' di buche sulle strade nella pausa pranzo? Vedete è proprio questo il punto, non abbiamo bisogno di eroi, ma di tante persone oneste che come tali si comportino ("Beato il paese che non ha bisogno di eroi" Brecht). Cosa si può fare per fare degli Italiani degli onesti cittadini e non dei sudditi pronti a fregare il prossimo e lo lo Stato? Questa è la domanda! Io non ho risposte

Ilaria ha detto...

Voi date per scontato che io mi aspettassi una determinata risposta, invece non è così. Ripeto, è solo uno spunto di riflessione.

Ilaria ha detto...

Aggiungo: Ghido posso fare mie quasi tutte le frasi che hai scritto, tranne quella sul lavoro (io non l'ho ancora ottenuto...) e qualche altra. Eppure non mi sento come vi sentite voi. Mi incazzo a pensare che mia madre, insegnante alle elementari, è sottoposta a controlli da parte del Fisco ogni anno (dico ogni anno) e per tante altre cose che trovo ingiuste e terribili in questo paese.
Eppure non mi sento come voi. Penso che si faccia politica ogni giorno con le proprie scelte, che anche scegliere di comprare un detersivo perché meno inquinante anche se lava peggio sia fare politica, nel senso quotidiano del termine. Dobbiamo essere più oculati nelle nostre scelte, più informati, più attenti. Non credo che gli Svedesi siano tutti dei santi, degli illuminati. Hanno solo capito prima quali erano le cose da preservare e da valorizzare. E hanno preso molto tempo fa la strada giusta. Invertire la rotta, come dovremmo invece fare noi, è molto più complicato. Molto più semplice dire che dipende tutto dagli "altri", che ormai è tardi, che è troppo difficile, come direbbe il mio amico Compri se gli chiedessi di fare un giro in bici domani.
Io non ho nessun desiderio di abbandonare questo paese. Per le sue bellezze, d'accordo, ma non solo. Anche per le persone che conosco, con cui lavoro, e che si ostinano ogni giorno a impegnarsi per tutelare, invece di distruggere, tali bellezze. Promuovendole con pochi soldi, o solo scegliendo di usare la bicicletta un giorno in più, o insegnando ai propri figli la cultura del rispetto e dell'amore per la propria terra.
Buon 150° anniversario dell'unità d'Italia a tutti noi.

Anonimo ha detto...

grazie ILARIA hai espresso un pensiero bellissimo .IO SAVANA sono orgoglioso di essere ITALIANO non tutti sono sicuri,ma pur liberi di cambiare aria. SAVANA

Anonimo ha detto...

Il clima e` migliore qui della Svezia.....
Saluti e buon anno da Portland Oregon USA
Ciao
Dabbo

gallinarandagia ha detto...

guadando fuori dalla nostra porta sicuramente si trova gente e nazioni che stanno meglio e peggio di noi ( in svezia i problemi non saranno la spazzatura ma sono l'alcolismo diffuso, i suicidi, la solitudine). la differenza secondo me sta nella consapevolezza personale e collettiva e nella volontà di fare qualche cosa che serva allo scopo sia nei piccoli gesti es.non buttare le carte dal finestrino pur consapevoli che a napoli buttano per strada di tutto sia in quelli più impegnativi tipo ..nel mio caso ...dare degli esempi di correttezza ai figli.

France ha detto...

forse nel nostro piccolo non facciamo abbastanza