21 gennaio 2009

LOVERS



Il mio sondaggio lobico sui vostri amori biciclici ha mostrato alcune caratteristiche. Siete tutti dei grandi amatori poligami. Il vostri amori sono in gran parte oltre oceano con pochissime eccezioni che fanno riferimento alla nostra disastrata nazione: Cinelli, Scapin, Ferremi, se non ho scordato qualche nome.
Per nessuno di voi c’è posto per i nomi storici (almeno per quello che intendo io Bianchi, Olmo, Legnano) della storia biciclettara italiana. Non so spiegare questo fatto ma così è, se vi pare. Forse il fattore età giuoca qualche peso e pure il fatto che amate il fuori strada certo influenza i vostri gusti.
Gusti mi pare di capire molto poco mainstream.
I metalli sono acciaio e titanio su tutti.
Gli amori ricorrenti sono: Moots, Yeti, Mantis, Intense e Merlin.
I Brands sono questi in ordine di apparizione:

Rocky Mountain
Moots
Yeti
Schwinn
Cinelli
Merlin
Scapin
Breezer
Mantis
Ibis
Fat City Cycle
Intes
Orange
turner
Hot Chily from Germany
Salsa
Ken Eriksen

Per quel poco che ci capisco mi pare di comprendere che alcuni nomi, Moots, Mantis, Eriksen fanno parte della storia della MTB, senza le loro creazioni il mondo biciclico sarebbe un’altra cosa.
Un grazie a tutti perché attraverso i vostri cuori posso sbirciare un pezzo di storia della bicicletta offroad.
Thanks!

PS: anche se è l'anno newtoniano, un pensiero ad una bici che mi piace molto lo faccio pure io. Essenziale, parzialmente flottante (è l'anno delle molle, qualche concessione ai nuovi amori la devo pur fare!!!), e titanica

6 commenti:

Simone - El G@to - ha detto...

Kent Eriksen fu colui che fondò MOOTS prima di cederne la proprieta per dedicarsi a qualcosa più "taylor made"
Moots cmq ha saputo mantenere molto dello stile MOOTS, non ci sono stati stravolgimenti per quanto la gamma si sia allargata in modo esponenziale oserei dire.

La FlyingV di Mantis resterà nella storia per tanto motivi legati sia alla bici in se sia alla figura che si nascondeva dietro quei telai così rivoluzionari e bellissimi: Mr. Richard Cunningham (da non confondere con Charlie, marito di Jacquie Phelan e co-fondatore di WTB)è stato uno dei personaggi che ha contribuito alla maturazione tecnologica della bici.
La Flying V era bella e andava (va) benissimo. Potremmo considerarla la madre di tutte quelle bici front nate per dare il massimo non tanto in gara quanto nella guida nei Singletrack.

Schwinn ha rappresentato il "germe" da cui si sono sviluppate le prime MTB (guardatevi Klunkerz.
Yeti da sempre è sinonimo di bici da gara: siano esse bici XC o DH, i telai Yeti ti fanno venire voglia di tirare sempre alla morte, inoltre il fatto che su quelle bici abbiano pedalato alcuni dei miti indiscussi delle ruote grasse non fa altro che aggiungere fascino a bici gia di per se splendide.

Ci sarebbe tanto da dire su un pò tutti i marchi..ma ci vorrebbero troppe parole, che per chi non ha vissuto la MTB almeno dalla fine degli anni 80 potrebbero risultare un pò esagerate visto che si parla cmq di bici :-)

Anonimo ha detto...

Io ascolto sempre con molto interesse racconti ed esperienze di amori intensi. Che siamo biciclette o arrampicate o storie di vita, poco importa: sono curioso e più ascolto persone appassionate e più mi incusiosisco.

spiedo ha detto...

E fai bene, sappi che a breve avrai in uso la mia Yeti Pro Fro singlespeed...

Anonimo ha detto...

mi dispiace contraddirvi.
ma l'elenco è troppo riduttivo.
Dimentichi IF, vanilla, pegoretti, colnago, alan (quelli vecchi),....

ae

ZIO PIPPO ha detto...

Se parliamo di storici le cui bici dei primi anni 90 che regalano emozioni di guida / vista ancora adesso:
- Breezer (jet stream, storm)
- Ritchey (P20, P21)
- Mountain Goat (Whiskeytown)
- Fat Chance (jo eddy)
- Ibis (Mojo)
- WTB (Phoenix)
- Yeti (la già citata Ultimate)

mr. friess ha detto...

Klunkerz è una suca tremenda!