02 luglio 2007

CREDIT CARD TOUR 2007 (primo giorno)

Partito da Pera di Fassa ho percorso tutta la statale della val di Fassa fino a Canazei per poi prendere sempre in salita per la Marmolada ed il passo Fedaia.
Salita bellissima molto pedalabile con un buon sole ed una temperatura attorno abbastanza fredsca, la visione della Marmolada sulla destra aiuta a salire con un buon ritmo.
Arrivato al passo Fedaia il tempo è cambiato, è sparito il sole, si è alzato il vento con un inizio di pioggia.
Iltempo per una barretta, per le foto di rito e per indossare qualcosa e via in discesa verso Caprile.
Era la prima volta che facevo il Fedaia agordino in discesa (l’avevo fatto in salita nel 2004) è pazzesco non si possono mollare i freni altrimenti si va giù a bomba e non si può frenare troppo per paura del surriscaldamento dei cerchi.
Sui primi tornanti anche le moto non mi stavano dietro, ma dopo un accenno di lungo ho rallentato subito.
Arrivato a Malga Ciapela ho preso a destra per la vecchia strada scavata nell’orrido, sempre molto in piedi ma bellissima.
La strada si ricongiunge alla statale appena sopra Roccapietore e poi via ancora in discesa verso Caprile paese agordino famoso per dei bellissimi tablà.
Arrivato a Caprile la scelta era di andare verso Selva di Cadore e farsi due gallerie oppure scalare il Colle S.Lucia e vedersi il bellissimo paesaggio di Alleghe e del Civetta dal punto di scollinamento.
Grazie al suggerimenti di una coppia (M+F) di cicloturisti sessantenni francesi muniti di Orbea Carbon (simle a quella di Zancus dell’anno scorso) ho optato per il Colle S.Lucia.
La salita era abbastanza esposta al sole sono stati i 400 mt più faticosi della giornata ripagati dalla vista del Civetta.
Dopo la salita e successiva breve discesa sono arrivato all’attacco del Giau, sorpresa me lo ricordano 200 mt più basso invece ho fatto 9,5 KM di salita al 10% ESATTO, sembrava un metronomo 1 KM = 100 mt.
Salita comunque molto bella che regolarmente senza strappi sale fino ai 2236 mt del passo Giau posto sotto al Nuvolau.

Arrivo al rifigio Giau, diciamo “stanco”, doccia, merenda, sonnellino, cena e via a dormire.
Solitamente scelgo sempre di dormire sui passi in modo da affrontare le prima discesa il giorno dopo al mattino quando la luce rende il paesaggio unico, questa volta ho pagato un po’ questa scelta con una notte torbolenta dovuta all’altezza superiore ai 2000.
Alla mattina il Nuvolau preso dal passo Giau

1 commenti:

spiedo ha detto...

Che spettacolo di giro!