02 aprile 2008

QUINDICIPERCENTO



QUINDICIPERCENTO (ovvero il 39X20 tira da bestia)

La protagonista al grande rientro mancava dalle strade liguri da quasi tre decenni. E qual inizio migliore della la mitica salita del Poggio di Sanremo, la vedete appoggiata all’albero del sagrato del santuario, in sfondo camper di cicloamatori molto appassionati, in attesa della Milano-Sanremo e che hanno creato una piccola camperopoli imbarazzante agli occhi del ciclopedalatore indigeno.

Lei la Legnano nella sua nuova vita si è comportata bene.

Ma i Pro il giorno dopo, la Madonna della Guardia neanche la vedranno, non si fermeranno, come siluri punteranno il lungomare per buttarsi a capofitto verso la piatta Aurelia.

Il singlepedalatore no lui deve andare oltre e quindi punta la sua attenzione verso Ceriana: paesino noto ai rivieraschi per la sua terribile umidità e per il pessimo carattare degli abitanti. Se vi capita andate a vedere dove hanno costruito il borgo e poi capirete che dovevano essere tipi tosti. Sei km di salita in parte pedalabile in parte meno. All'uscita dal paese di Poggio ci si imbatte in un cartello che non lascia adito a fraintendimenti. In sfondo c’è pure il cartello di pericolo: curva pericolosa anzi no tornante. Noi in liguria non ci si fa mancare nulla in quanto a salite tortuose.

Lasciate ogni speranza e dimenticate gli argini terrosi e le lanche umidicce. La Liguria è terra di fatica porca.

Mi avvio con moderata preoccupazione (il bello della salita è che permette sempre di ruotare la bici di 180° e ritornarsene a casa), ma la gamba risponde inaspettatamente bene.

Arrivo a Ceriana e mi dico, ma perchè non proseguire per Bajardo, sono solo una decina di km di SALITA. Mi avvio. Dopo un paio di km mi accorgo che la pedivella, quella di sinistra si sta ammutinando: dado svitato e quindi si deve tornare indietro.

M rimane il dubbio: jela facevo ad arrivare ai 900m del paesello pre alpino?

Giro la single e mi butto come un salmone nelle rapide verso il mare: un freddo della madonna. La Liguria fa pensare, in genere, al mare al clima mite e altre sdilinquaggini amene: ha un carattere mediterraneo, la mia terra, che nasconde al suo interno un cuore alpino. Sono partito con il sole e mi ritrovo cielo coperto, vento e temperatura non proprio primaverile.

La discesa è un sollucchero, soprattutto la parte che collega Ceriana a Poggio: (la parte centrale) orma la montagna lasciando parecchia visuale, curve aperte asfalto in buono stato.

Memore delle parole di Spiedo, "vai piano che i Michelin sono un po' duretti", ...modero l'andatura e poi una certa paura si affaccia benevola alla coscienza; devo riprendere confidenza con la velocità sui tubolari, da giovinetto azzardavo ma ora...

Avvistamenti ciclopedalatori: due in mountain bike biammortizzati (nel mio piccolo li ho superati a velocità doppia), lei in crisi anossica, con viso tumefatto, lui più tonico, quasi sereno, forse un sadico o magari avevano semplicemente litigato la sera prima. Un solitario con Scott carbonqualchecosa che saliva spingendo un rapporto impossibile. Quasi quasi un cambiaaaaaaa se lo sarebbe meritato.

Altro con mountain bike che mi guarda interessato e curioso: non avevo mai visto una bici così, mi apostrofa perplesso. Pure io fino a qualche settimana fa penso perplesso quanto lui.

Arrivo a Sanremo e mi fiondo dal meccanico, sistemata la pedivella mi preparo per la seconda uscita ligure che sarà per il giorno di Pasqua. Sanremo-Menton via Coldirodi; una sessantina di km fra mare e collina.

Singlespeed avvistate: zero!!!
La Liguria è un territorio vergine, va catechizzato.

ema

2 commenti:

BOB ha detto...

dovevo allargare di più...

zanna ha detto...

ema,
con la presente desidero manifestare tutta la mia ammirazione e stima, aggiungendo un coloratissimo "StiKazzi" che ben calza con l'impresa compiuta.

Elegantemente "Lord" e mica per niente Zanna