01 luglio 2008

HIDDEN GIRADUR



Ma non ve l'ho raccontata tutta.
Devo fare un piccolo à rebours per dare conto del meraviglioso momento vissuto a margine della gara.
Quando ero piccolo, diciamo primo secondo anno delle superiori, si studiava chimica e una cosa che mi ha colpiva erano i nomi degli elementi. Tre su tutti: lo stronzio, il titanio e l'osmio.
Il primo per ovvi e pecorecci motivi. Mentre una parte della classe maschile concupiva con bramosa baldanza la metà abbordabile della parte femminea, l'altra parte della classe maschile (i nerds della situazione) si baloccava onanisticamente con certi giochi di parole. Io mi fregiavo di partecipare da indipendente, con un certo successo: poca gnocca ma tutto subito con spirito autoironico.
Il titanio era un metallo mito direi il Rocco Siffredi dei metalli: durissimo, leggero, indistruttibile, e non vado oltre per evitare problemi di censura, il Ministro della Cultura non ama certi giochi di parole.
E poi l'osmio, anche lui nel suo genere un mito; al tempo era il metallo con il più alto peso specifico, se non ricordo male, parecchie volte quello del ferro, non so se a distanza di decenni hanno scoperto dell'altro, ma nel bacato imamginario adolescenziale mentre molti (con alterne fortune) si amalgamavano con l'altra metà del mondo a me capitava di divertirmi con i metalli.
Si ma cosa c'entra tutto questo. Mo' ci arrivo.
Domenica finita la gara dei Giradur mi stavo apprestando ad andare a casa, quando vedo lo Zio Pippo che confabula con un signore con maglietta del l'Etna Team (o qualche cosa del genere), in mezzo a loro la bici lobica dello Zio, uno splendore, la bici ovviamente.
Bene mi avvicino, devo confidare un vizio: ogni volta che vedo lo Zio Pippo che parla (si ho dei fenomeni sinestesici post gara che mi consentono di VEDERE chi PARLA, mi accade, poi il giorno dopo ritorno normale) sono preso da un irresisitbile desiderio di avvicinarmi.
Mi avvicino.
So che questo in genere mi apre a varie emozioni: stupore, rabbia, incredulità, orgoglio lobico, terrore.
Questa volta farò un'esperienza di conoscenza transuranica.
I due interlocutori parlano dei componenti della bici dello Zio e fin qui ci può stare, anzi ci stà, siamo ad un raduno di biciclette.
Ma come ne parlano. L'oggetto intorno a cui i due maschi caucasici adulti si avviluppano sono i freni. Uno pensa freni per la bici: due ganasce, un filo e una leva al manubrio. Certo questo è quello che pensa un bambino, ma loro no, ti schiudono orizzonti indicibili.
Prima di disvelare l'indicibile va detto che quasi sempre in questi scambi ad un certo momento uno dei due interlocutori dice una frase tipo si questo pezzo c'è l'ho ma ho perso la vite zx287k31q serie II (quella ricavata dal pieno) e quindi l'ho messo du e-bay. A questo punto l'altro inizia ad avere una leggera sudarella, anche d'inverno, la midollare del surrene inizia a lavorare copiosamente, e dopo un nanosecondo dice quanto vuoi? Pochi attimi e il pezzo non è più su e-bay, alla faccia della globalizzazzione: noi in Italia siamo uomini mica chip.
Bene l'interlocutore dello Zio gli vende qualche cosa, fin qui nulla di male, anzi, ma il deprimente è che pur avendo ascoltato la loro interazione non saprei dire che cosa si sono scambiati. Capite che per una persona come me che per anni fin dalla prima infanzia ha puntato tutto sulla cultura e affini (e pensa di avere una discreta capacità di comprensione) è un duro colpo all'autostima ep oi certi pensieri che tiprendono: aseavessilettodimenoetrombatodipiù! Il papà me lo diceva, ma esci cazzo, esci benedetto figliolo...
Ma il colpo finale avviene quando meno te lo aspetti. L'interlocutore si avvicina, guarda i freni e dice questi hanno la molla in BERILLIO. Si cazzo all'età di 42 anni ho scoperto che esiste il BERILLIO e l'ho scoperto a Vescovato, dopo aver sorseggiato un aperitivo che la DEA (Drug Enforcement Administration) ha messo sicuramente fuori legge da decenni, ho scoperto che esiste il BERILLIO e ci fanno pure le molle per i freni della bicicletta dello Zio.
Sono andato a casa felice.
Anche questo è successo ai Giradur.

8 commenti:

BOB ha detto...

Ho sempre bevuto manech, anche + di uno di fila.. anche tre, per dirla tutta... ma non mi hanno mai fatto questo effetto....

cochese ha detto...

Non si finisce mai di imparare... poi il manech aiuta molto a quanto vedo... sono curioso di vedere quando verrai a girare in valpolicella... sono proprio curioso!

Unknown ha detto...

@bob: ma voi di vescovato avete un corredo cromosomico atto all'ingurgitamento della pozione magica, anzi ipotizzo che molti di voi ci siano cascati dentro da piccoli!!!
@Valpolicella, terra particolarmente vocata al divin nettare rosso (immagino che pure con i bianchi non ci sia da sbagliare). Tocca fare una Lobica spedizione...SPIEDOOOOOOOOOOOO SE CI SEI BATTI UN COLPO E RACCOGLIAMOLO STO INVITO!!!

ghido ha detto...

ripasso di fisiologia: in quei casi è la corticale del surrene che si attiva, mica la midollare....

occhio al berillio: in F1 lo usavano in lega, ma lo hanno vietato perché le polveri sono CANCEROGENE!!!!

per la spedizione in Valpolicella io ci sarò (ad ogni costo!)

Unknown ha detto...

@ghido ma la midolalre non è quella che secerne adrenalina?
Ach devo rimettermi a studiare, proprio ora che pensavo di potermi dedicare a tempo pieno alal gnocca! MA quando finisce il tempo dello studio? Quando!?!?!
Ma se si va in Valpolicella la bici bisogna portarsela o basta un set di bicchieri da degustazione?

BOB ha detto...

La bici serve per tornare a casa!
Mica vorrai farti ritirare la patente?!?

Unknown ha detto...

@Bob hai molta ragione, ma dal tipo di argomentazione deduco che i manech assunti non sono pochi e l'esperienza aiuta a prendere certe contromisure. Thanks

ZIO PIPPO ha detto...

Non avevo ancora letto il post, capisco la difficoltà di EMA, ma questo è il risultato di anni ed anni di frequentazioni border-line (ciclo-mentali intendo)
Comunque la discussione si è svolta su due argomenti:
1) Elogio dei freni control-tech e mio parere circa la reperibilità/replicabilità delle molle come spare parts
2) La compravendita sedutastante di un mozzo posteriore White Industries del 93-94
A tal proposito chiedo a Spiedo di inviarmi i riferimento del ragazzo di Pandino

Ultima digressione "ode al manech" Il manech è da sempre l'essenza dei post gara agonistici.
Chi non conosce gli usi dei campionati amatoriali di calcio non conosce le proprietà reintegrative del manech.
Gli atleti vengono abbeverati con abbondanti dosi (dette file o serie) fino al completo reintegro
Il dopo gara si svolge così:
Un numero "x" di atleti effettua "x" ripetute di assunzioni di razioni di manech, più è alto il numero di atleti più è alto il beneficio delle sostanze reintegrate

SALUD !!!