11 marzo 2009

PENSIERI RAPSODICI

Alcuni commenti ad un recente post mi spingono a riversare sul blog alcuni pensieri sparsi.
Mud ha sollecitato un cambio di forcella sulla Rural bike.
A stretto giro di posta Spiedo rilancia: è tutto ok serve solo una ruota da 29.
Ecco io mi trovo a pensare alcuni pensierini che esterno.
Data la mia modesta esperienza non sono in grado di capire quanto una forcella possa influire sulla "guidabilità" della Rural bike.
In questa fase del mio "apprendistato" sono portato a credere che ogni difficoltà che incontro, soprattutto in discesa, sia da ascrivere alla mia imperizia.
Le sortite in terra veneta hanno rinforzato il mio pensiero.
Chiedendo lumi a Martino sulle modalità di "lettura" del sentiero lui mi ha risposto che in passato era molto più impegnato a cercare di leggere il maggior numero di informazioni possibili, ora meno.
Penso di aver capito che ha una visione più globale forse anche frutto di un più alto, e rapido, livello di sintesi.
Il risultato è una maggiore sicurezza e un aumento della velocità di percorrenza del sentiero.
A me passando dalla Singular alla Rural mi si sono ingarbugliate le cose.
Mi spiego meglio.
La Singular andava dritta ed io con lei, riuscendo così a superare i vari ostacoli con il minor danno osteoarticolare possibile.
Ora tutto ciò non è più praticabile, pena l'ingiuria fisica.
La Rural mi obbliga ad essere più cauto, e spero, ad imparare a guidare meglio leggendo tutto il leggibile (almeno per me).
Il paragone che mi vien da fare è con lo studio di uno strumento musicale, il mio personale fu la chitarra classica.
Prima lettura di un pezzo e poi via a cercare di suonare tutte le note alla velocità giusta.
Sputazzo del maestro, bacchettata sulle dita della mano sinistra e perentorio quanto ineludibile verdetto: "Emanuele il Pozzoli, te lo devi studiare bene, lo vuoi capire o no!"
Chiusa la comunicazione e via con il solfeggio: una palla pazzesca, mi dicevo. Ma da lì toccava passare con umiltà e dedizione.
Ecco qua la Rural mi invita a studiare meglio ogni singolo passaggio. Perdona meno.
Non metto in dubbio che una forcella sia più adatta di un'altra. Ma per il lavoro che devo fare io una vale l'altra.
Molte volte parecchi di voi, o Lobos, hanno affermato che solo 10 anni fa scendevate da dirupi e stradine con biciclette che oggi farebbero ridere. Probabilmente la Rural 10 anni fa l'avrebbero usata per fare DH (perdonatemi l'azzardo, ma è solo per farmi capire)...ha molto più di quello che mi serve, anche se so che molti di voi, o Lobos sanno (per esperienza), che potrebbero esserci configurazioni molto più performanti.
Sto imparamdo a guidare una fiat e già me la volete elaborare. Non ho ancora succhiato tutto il succhiabile che già mi invitate a cambiare lecca-lecca (Dio mi perdoni per simili pericolose metafore).
Io in terra veneta mi sono divertito ed ho faticato non poco. Ho cercato di sbirciare i molleggiati ma...andavano troppo veloci e quindi dopo pochi secondi...scomparivano alla vista.
Ora il lavoro più difficile è rallentare, non è tanto importante passare un'ostacolo velocemente quanto come lo passo. Così come per lo studio della musica. Il passaggio va assimilato ci sarà tempo per metterci un po' di velocità, poca eh!
Siete certi che con un'altra forcella mi sarei divertito di più e avrei faticato meno?
Ditemi o Lobos...

6 commenti:

ilsegre ha detto...

scusate la mia ignoranza, ma cos'è una "ruralbike"?

Anonimo ha detto...

Il nostro Ema, pur novizio del mondo della mtb, ha compreso molte cose.
Il punto di partenza è sempre l’uomo e non la macchina.
La macchina migliore aumenta il piacere, aumenta l’autostima, in sintesi ci fa sentire meglio, più forti, invincibili forse.

Per come ti ho visto, Ema, sei partito con il piede giusto. Sei sceso quasi dovunque, dimostrando quella che è una caratteristica di chi va in mtb non sempre riscontrabile…la mancanza di paura (o quasi).
Da qui si parte per migliorare e migliorarsi. Datti tempo ed allenati, magari non sulla ciclabile del Po’, ma su sentieri sui quali affrontare impegni crescenti.

Poi Ema, pur novizio, ha sentito al volo la differenza tra una 26 ed una 29…notevole!

Martino

Anonimo ha detto...

non entro nel merito delle capacità che ognuno affina a modo suo (allenamento, metodo, solfeggio(?), ecc....)però esiste una cosa che è la geometria di un telaio: angoli e misure sono importanti, la forcella montata sulla voodoo è TROPPO corta ed è una putrella inutile per peso e rigidità, ci vuole qualcosa di più appropriato....se veramente non contasse "l'evoluzione" dei mezzi noi tutti saremmo quì ancora a pedalare con le bici di 10/15 anni fa. Singlespeed tutto rigido è sicuramente un argomento comunque anacronistico, visto la tendenza del mercato al tutto molleggiato, che comunque ha il suo bel perchè, ma mi và bene, SEMPLICITA' ASSOLUTA: ma fatta con mezzi performanti, se vogliamo continuare a divertirci, perchè alla fine di quello si tratta, il livello di divertimento che vogliamo succhiare dalle nostre uscite in bici.....
sono daccordo con martino la differenza tra 26 e 29 si sente, soprattutto sul tutto rigido.

andrea ha detto...

A me piace tutto duro! Sono forse strano?

Anonimo ha detto...

e vai coi doppi sensi!
andrea: se ti piace tutto duro scegli bene tra 26 o 29. chiedi eventualmente consiglio a mud che li ha provati tutti e due.

lukegps

ghido ha detto...

grande luke! comunque sappi che Mud preferisce il 29: dice che si adatta meglio alle sue esigenze