09 settembre 2008

Il mio primo triathlon

Premessa
Come vi avevo preannunciato (anche per cercare di coinvolgervi, ma siete dei lavativi) domenica ho fatto il mio primo, e per ora unico, triathlon. Era un po’ che l’idea mi mulinava per la testa e mi sembrava la logica conclusione di un mio percorso sportivo che va dai lontani esordi nell’atletica leggera fino alla recente pratica ciclistica, passando per una parentesi da bagnino che mi ha lasciato una discreta passione per il nuoto. Già l’anno scorso pensavo di provare il triathlon di Cremona ma la distorsione della caviglia che mi sono procurato a primavera 2007 mi ha impedito di correre per molto tempo e la cosa è saltata. Quest’anno un po’ per disattenzione, un po’ per svogliatezza (badate non mi permetterei mai di dire per mancanza di tempo…) il proposito stava ancora scivolando via, fino a quando il clima olimpico non ha risvegliato in me la voglia di “impresa”.

Preparazione
Stavo uscendo abbastanza regolarmente in bici, ma pochissimo a correre e quasi nulla a nuotare, ma verso i primi di agosto, una volta deciso di partecipare al triathlon “sprint” di Cremona del 7 settembre ho iniziato una preparazione un po’ più mirata, ovvero ho cominciato ad andare a nuotare ed a correre. La bici è passata un po’ in secondo piano, perché nell’economia di gara (750m nuoto, 20km bici e 5 km corsa) mi sembrava la meno importante, soprattutto considerando che il percorso darebbe stato pianeggiante e le scie consentite. Tuttavia un paio di uscite settimanali sono rimaste.

Abbigliamento
Il triathlon è disciplina a sé, è un più della sommatoria delle tre specialità perché ci sono diversi aspetti da considerare, non ultimo l’abbigliamento che deve essere il più essenziale e pratico possibile dal momento che il tempo di cambio fa parte della gara stessa. La mia omofobia (e la quantità di peli che non volevo rimuovere) mi ha fatto scartare immediatamente l’opzione body specifico. Ho allora adottato un costume da bagno (tipo pantaloncini da ciclista) su cui mettere una mutanda con fondello al momento della bici (da togliere prima della corsa) ed una maglietta bici smanicata da indossare dopo il nuoto e da tenere fino alla fine. La soluzione non è essenziale come quella del body specifico e comporta la perdita di circa un minuto nei cambi, ma il mio target era la sopravvivenza ed a tal fine il minuto irrilevante.

The Day
Il giorno della gara si preannunciava da subito molto lungo, dal momento che era necessario registrarsi entro le 10 e che la prima batteria sarebbe partita alle 12. Considerando che alla registrazione ho scoperto che sarei stato nella settima batteria la partenza non avrebbe potuto essere prima delle 14 (forse non vi ho spiegato che la frazione di nuoto sarebbe stata percorsa in piscina che ovviamente non consente la partenza simultanea di più di 6 concorrenti per corsia per 8 corsie = 48). Fatta la registrazione si trattava di affrontare una delle cose più temibili per un distratto cronico come me: l’allestimento della zona cambio in parco chiuso. Questa è veramente un’emozione specie all’esordio perché bisogna allestire il proprio spazietto cambio con tutto il necessario per la gara (bici ed abbigliamento compresi), possibilmente senza troppo scassare gli zebedei ai vicini. Giuro che ho controllato almeno dieci o quindici volte di non aver dimenticato nulla, comunque appena uscito ho scoperto di aver lasciato la borraccia sulla bici vuota. Fortunatamente prima della chiusura del parco chiuso sono riuscito a rimediare. Altra procedura complessa (per me) l’apposizione del numero gara sulla cute: uno sulla faccia laterale dello stinco ed uno sulla spalla opposta. Tiro un sospiro di sollievo quando scopro che non si tratta di numero adesivo, ma di un marchio che una solerte signorina riesce ad apporre a pennarello tra i miei peli che così si salvano.
PS le vestigia del numero sono ancora sulla mia cute e mi fanno tuttora sentire un atleta vero. Purtroppo le convenzioni sociali vogliono che ogni tanto ci si deva lavare.
Alle 12 parte la prima batteria riservata alle donne: porcaccia se vanno! Meno di 50’’ a vasca… anche 45… tanto che dopo 10 minuti già cambiano e saltano in bici. Dopo poco più di mezz’ora rientrano dalla bici ed un’ora e 2 minuti la prima finisce: notevole!
Nel frattempo partono anche gli uomini più forti: 35’’ a vasca! meno di mezz’ora di bici (40km/h!) e meno di 15 minuti a piedi (3’ al km!!). 54’ in totale: disumano!!!

La gara
Alla fine arrivano le 14 e quindi il mio turno: le pulsazioni cominciano ad aumentare (già da un’ora prima). Ci mettono in 6 per corsia e prima di partire si dichiarano i tempi nel nuoto per stabilire una griglia di partenza . Io da buon esordiente non ho un tempo e partirò quarto dei sei dal momento che due si dichiarano pessimi nuotatori. So che devo combattere contro la mia natura che mi porta a partire costantemente al 110% delle mie possibilità, quindi penso che sia inizialmente saggio rimanere dove pattuito con i colleghi di corsia. Un paio di ciuffolotti! Le prime quattro vasche sono una bolgia: gente che ti prende contro i piedi e ti affonda ad ogni bracciata, per non parlare delle virate… e poi sto nuotando decisamente troppo sotto il mio ritmo e il secondo ed il terzo stanno lasciando scappare il primo…. E’ il momento delle decisioni irrevocabili! Alla quinta vasca parto a tutta e mi porto sui piedi del primo, mi serviranno due o tre vasche per recuperare lo sforzo, ma poi arrivo fino alla fine seguendo la scia del primo ed esco dalla vasca in meno di 15 minuti, secondo della mia corsia e nel gruppo dei primi della mia batteria: OTTIMO. La corsetta fino alla zona cambio (200m circa) è un po’ disorientante per il repentino cambio di ambiente, ma ci si adatta presto. Le scelte fatte e l’inesperienza nel cambio mi fanno perdere il gruppo dei primi (della mia batteria di pipponi, ricordo e sottolineo) e parto per la frazione di ciclismo praticamente da solo. Il passaggio nuoto-bici è comunque abbastanza privo di problemi e ci si trova da subito a pedalare abbastanza bene, inoltre non forzo perché ho visto due o tre a pochi secondi da me che spero mi aiuteranno tornare sui primi. Dopo un paio di km infatti mi riprendono, e propongo di andare a prendere il gruppo davanti. Udite Udite! contravvenendo ai miei principi di parassita succhiaruote comincio pure a tirare io, ma ho l’impressione che questi non capiscano nulla di bici perché non ci si danno cambi regolari ed il gruppo davanti si allontana inesorabilmente. Solo alla fine del primo giro da 10 km in cui spendo moltissimo capisco che i miei compagni di gruppo sono più parassiti di me e mirano a spendere il meno possibile. MA ALLORA DITELO! MA PORCA DI QUELLA SIGNORINA DI FACILISSIMI COSTUMI! Mi adatto e faccio l’inizio del secondo giro bello coperto e risparmioso fino a quando arrivano due o tre molto veloci e collaborativi da dietro che fanno aumentare l’andatura di brutto (non ho mai il computer sulla bici, ma arrivo a mettere il 53x14). L’unico inconveniente da qua alla fine della bici è che a circa 2 km dalla fine un pirlone che ho davanti mi fa il buco e devo sprintare per non perdere il gruppo (ma allora qualcuno che non ne sa di bici c’era davvero…). Finisco la frazione di bici sospettando di avere speso troppo per la resa ottenuta e appena parto per la corsa mi accorgo di avere tragicamente ragione: ho le gambe in condizioni pessime e la frazione di corsa su cui ero ottimista si rivela una sofferenza, tanto che più di una volta ho pensato di camminare. Lo sforzo della bici mi è costato qualche minuto, ma alla fine arrivo comunque in 1h23’12’’

Conclusioni
Sento fatica (ancora oggi) un po’ in tutti i muscoli del mio peloso corpo e questo mi conferma che il triathlon è veramente completo come sport. Proprio questo però lo rende molto, ma molto affascinante, tanto che penso che mi ci dedicherò un po’ di più, anche se non so ancora in che termini e con quale livello di impegno.

5 commenti:

Limo ha detto...

Mitico Ghido!!!
Grande davvero!!!

Da ormai ex triathleta..anzi ex tutto, ho letto con passione e rapimento il tuo racconto, e riga dopo riga mi si alzava il battito.

Complimenti, ciao!

spiedo ha detto...

Bella Ghido e il prossimo anno io e Ema saremo con te!

.... come ci vestiremo già lo sai...

Unknown ha detto...

Ghido ma vaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ti eleggo a vice Ed nel mio cuore sportivo :-)

Unknown ha detto...

Ma sono umani?

CLASSIFICA
X Triathlon Sprint Città di Cremona
Cremona, 7 settembre
Uomini
1. Daniel Fontana (DDS) 54'45" (9'35"-28'48"-16'23")
2. Csaba Rendes (Triathlon Cremona Stradivari) 54'56" (9'34"-28'50"-16'33")
3. Leonardo Ballerini (Peperoncino Team) 54'59" (9'15"-29'08"-16'37")

Anonimo ha detto...

OTTIMA GHIDO, VERAMENTE OTTIMA PROVA! COMPLIMENTI!!!!

MUD