21 gennaio 2009

DERIVE (parte quinta)

Da certe frange Lobos, quelle più oltranziste, si chiede una rapida risoluzione della sitauzione nello studio del dr Steel.
Questo potrebbe essere fatto se io fossi in grado di capire cosa cazzo ci fanno Ursua, Bacì e Felipe nello studio del sommo luminare. Ma purtroppo non lo so: cerco di annodare fili che continuamente si rompono. Il Povero Paziente vaga per Via XX settembre, Jolanda spaventata parlerà al marito? Il dr Steel ha alcuni problemi; Felipe ha intravisto cose che lo interessano, e Bacì cantilena la sua Gita...non è facile capirci qualche cosa. E forse non tutto si può capire, immediatamente.

Come si sono conosciuti i tre personaggi che si muovono nello studio del dottor Steel.
A Budapest, fine anni novanta. La città europea che produce più film porno di tutte le altre.
Ursula, Bacì e Felipe fanno un provino per un progetto innovativo al tempo ancora segreto.
Tutti e tre lo passano, il provino. Si sono conosciuti in circostanze particolari, ma il loro rapporto rimarrà solido nonostante le difficoltà affrontate.
Il produttore francomagiaro Georgy Belin (da pronunciare Belèn, i francesi sulla loro lingua non ammettono incertezze, patetici residui coloniali, che vanno rispettati), stava lavorando ad una grandissima idea che riuscisse ad unire le sue due più grandi passioni: le donne e le biciclette. Ursula era molto donna, le bici ce le misero Felipe e Bacì. E che bici!
Purtroppo il progetto rimase solo ad una fase beta di sviluppo; il signor Belin perì in un incidente aereo, mentre si stava recando in Patagonia.
I nostri tre personaggi ebbero la fortuna, se la vogliamo chiamare così, di parteciapre all’avvio del lavoro di Belin, ma senza poterne vedere il compimento.
Le informazioni che abbiamo non sono moltissime.
Il produttore pensava di utilizzare la bicicletta come oggetto centrale dei suoi film, cercando di creare di volta in volta dei plot che rispettassero le sue passioni.
Sembra che, l’uomo fosse animato da una sorta di ossessione indicibile: la bicicletta è un oggetto erotico primario e va mostrato in tutte le sue possibilità.
Ne aveva parlato con un potenziale finanziatore un certo Lapsus Sheeps ma non se ne fece nulla.
Prima del tragico incidente Belin aveva scritto la sceneggiatura di alcuni episodi di una serie televisiva dal titolo: Sex on the bike.
Si trattava di coniugare l’uso più vario ed estremo della bicicletta con le pratiche sessuali più varie ed estreme.
Nel primo episodio della serie dal titolo Solos si narrava la storia di un manipolo di persone che doveva attraversare la Tasmania da nord a sud. La particolarità della gara era data dal fatto che ai controlli orari oltre al tempo si valutava il numero di atti onanistici compiuti nel corso della tappa. La valutazione attibuiva punteggi crescenti agli atti masturbatori compiuti nel corso della pedalata: più il biker riusciva a compiere l’atto masturbatorio MENTRE pedalava, senza perdere il ritmo, più veniva valutato dalla giuria con un punteggio elevato. La somma dei tempi e delle singole pratiche masturbatorie produceva il punteggio finale.
Questa serie di episodi perse rapidamente interesse sia da parte del pubblico che da parte dei biker. Sostanzialmente si faceva fatica a trovare biker preparati su entrambi i fronti.
Belin non si perse d’animo e cominciò a pensare, come rendere appetibile ad un pubblico più vasto il format Sex on the bike.
L’idea geniale fu quella proporre gare di endurance con i tandem, ma la particolarità era data dal fatto che il tandem doveva muoversi con tre persone e non con le più usuali due.
Libertà totale sul sesso dei partecipati. Come potete immaginare le possibilità espressive si ampliarono molto.
Ed è a questo punto che Felipe Bacì ed Ursula entrano in scena.
Dopo aver fatto i provini, Belin rimase folgorato dal magico trio. Decise di approntare una prima puntata nella quale fu lasciata la più amplia libertà al trio. Fu memorabile. Si creò un caso mediatico planetario.
Pochi mesi dopo Belin passò a miglior vita, e con lui anche la possibilità di vedere all’opera il trio delle meraviglie.
Resta solo quell’unica esperienza, dopo Felipe e Bacì non volero più lavorare al progetto: inspiegabilmente!
Ognuno andò per la sua strada.
(segue)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Felipe e Bacì si presteranno a Finale per far prvare l'ebrezza del Tandem a 3 atutti noi....

E poi su questa frase dell'Autore nutro dubbi:
"Sostanzialmente si faceva fatica a trovare biker preparati su entrambi i fronti."

Non so, potrebbe essere tema del prossimo sondaggio su blog!

Mrtn

mr. friess ha detto...

la cosa che mi lascia perplesso è, ma come facevano in tre su un tandem?
geniale!

ghido ha detto...

ema ti ringrazio tanto (chi mi conosce sa perchè)

Ilaria ha detto...

Ema l'ho letto a mezzogiorno e ancora sto sedimentando... tu ci stupisci e ci turbi.
@france: ma che poca fantasia!!!!!! ;)

Ilaria ha detto...

Dimenticavo... complimenti per il nome del produttore... solo un ligure come te poteva... :)))

Anonimo ha detto...

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